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Patto per la salute: ecco i gruppi di lavoro e i compiti

Sanità pubblica Redazione DottNet | 24/07/2013 18:59

"Oggi parte in modo concreto quello che la volta scorsa era stato benedetto sul piano politico": così il ministro degli Affari Regionali, Graziano Delrio, ha commentato l'inizio del lavoro Governo-Regioni per la messa a punto del nuovo Patto per la Salute.

 Sono infatti stati creati - presente il ministro della Salute Beatrice Lorenzin - tre gruppi di lavoro per otto macroaree per l'impostazione del nuovo Patto. Vediamo in particolare di che cosa si occuperanno: in prima fila il fabbisogno del Ssn e i costi standard, con l’aggiornamento dei Lea. Il secondo gruppo, a cui partecipa l’Agenas, il sistema di monitoraggio e verifica degli adempimenti regionali e organismi di monitoraggio, con la rivisitazione dei cosiddetti Piani di rientro. Il terzo gruppo studierà, anch’esso con la collaborazione dell’Agenas, la definizione degli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi, relativi all’assistenza ospedaliera. Al quarto gruppo tocca la mobilità interregionale e transfrontaliera, al quinto l’edilizia sanitaria con i fondi strutturali e le politiche di coesione. Rilevante il compito assegnato al sesto gruppo che dovrà mettere a punto l’attività intramuraria, le professioni sanitarie, gli accordi collettivi nazionali, la formazione specifica in medicina generale, il personale del Ssn dipendente e convenzionato. Al settimo l’analisi dell’assistenza farmaceutica e i dispositivi medici mentre all’ottavo e ultimo seguirà il nuovo sistema informativo, il piano nazionale di prevenzione, la ricerca sanitaria e il riordino degli Istituti zooprofilattici sperimentali.

Per quanto riguarda invece i tre regioni benchmark si sta ancora discutendo. “Aspettiamo che e Regioni ci diano i 3 nominativi", spiega Delrio. Per il governatore campano, Stefano Caldoro, invece, “c'è una discussione tra le Regioni nell'interpretazione che viene fatta dal governo su una norma che non è proprio il migliore esempio di chiarezza normativa. Spetta comunque al governo la decisione finale". Sulla stessa lunghezza d’onda di Caldoro, anche l’assessore alla Sanità del Veneto e coordinatore della Commissione Salute per la Conferenza delle Regioni, Luca Coletto, ha detto: “Per quanto mi riguarda la palla passa al Governo perché così prevedono i criteri stabiliti dalla legge".

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Fonte: ministero della salute, qs, regioni

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