Attività sportiva e certificati medici: dal prossimo primo agosto cambiano le regole che diventano più severe. E di conseguenza anche gli oneri per i medici e i pazienti. Il decreto, approvato lo scorso 24 aprile, è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale numero 169 del 20 luglio 2013 e prevede che per quanto riguarda i certificati per l’attività sportiva non agonistica, l’obbligo per gli studenti che svolgono attività fisico-sportive organizzate dalle scuole nell’ambito delle attività parascolastiche.
A questi vanno aggiunti i partecipanti ai giochi sportivi studenteschi nelle fasi precedenti a quella nazionale e le persone che svolgono attività organizzate dal Coni o da società affiliate alle Federazioni o agli Enti di promozione sportiva che non siano considerati atleti agonisti, di sottoporsi a un controllo medico annuale effettuato da un medico di medicina generale, un pediatra di libera scelta o un medico dello sport. In pratica le certificazioni sono divise in tre tipi, con una modulistica conseguente: certificato di idoneità alla pratica ludico motoria; alla pratica di attività sportiva di tipo non agonistico e alla pratica di attività sportiva di elevato impegno cardiovascolare. Per il primo, è obbligatorio l’elettrocardiogramma con validità annuale; per il secondo, che riguarda i giochi sportivi studenteschi nelle fasi precedenti a quella nazionale, occorre un elettrocardiogramma a riposo e per il terzo l’elettrocardiogramma e uno step test o un test ergometrico con monitoraggio dell’attività cardiaca. La visita consisterà nella misurazione della pressione arteriosa e in un elettrocardiogramma a riposo. Regole più stringenti sono previste per chi partecipa ad attività ad elevato impegno cardiovascolare come manifestazioni podistiche oltre i 20 km o le gran fondo di ciclismo, nuoto o sci: in questo caso verranno effettuati accertamenti supplementari. Per quanto concerne i defibrillatori, le società sportive dilettantistiche e quelle sportive professionistiche dovranno dotarsi di defibrillatori semiautomatici. Sono escluse le società dilettantistiche che svolgono attività a ridotto impegno cardiocircolatorio. Le società dilettantistiche hanno 30 mesi di tempo per adeguarsi, quelle professionistiche 6. Gli oneri sono a carico delle società, ma queste possono associarsi se operano nello stesso impianto sportivo, oppure possono accordarsi con i gestori degli impianti perché siano questi a farsene carico. Il decreto ministeriale contiene linee guida dettagliate sulla dotazione e l’utilizzo dei defibrillatori. Dovrà essere presente personale formato e pronto a intervenire e il defibrillatore deve essere facilmente accessibile, adeguatamente segnalato e sempre perfettamente funzionante.
Medico condannato perché non eseguiva le visite sportive.Rilasciava certificati d'idoneità per svolgere attività agonistica senza eseguire le visite e gli esami clinici. Per questo motivo, un medico sportivo viterbese è stato denunciato dai carabinieri del Nas di Rieti. E' accusato di falso ideologico e violazione della legge regionale in materia di tutela sanitaria delle attività sportive. Gli atleti che avrebbero ''beneficiato'' dei suoi certificati sarebbero una ventina. Insieme a lui, per i medesimi reati, sono stati denunciati altri due medici sportivi di Roma. I tre professionisti, secondo quanto accertato dagli investigatori, avrebbero attestato falsamente l'ubicazione dell'ambulatorio ed avrebbero esonerato gli atleti da analisi di laboratorio, spirometrie ed elettrocardiogrammi, obbligatori per legge. I carabinieri, controllando le certificazioni rilasciate agli atleti di una decina di associazioni calcistiche iscritte ai campionati regionali e provinciale di seconda e terza categoria, hanno riscontrando irregolarità nei confronti di oltre 40 atleti. I tre sanitari, che operavano in maniera disgiunta, in alcuni casi contattati direttamente dalle società e in altri direttamente dagli sportivi, verranno anche segnalati anche all'Ordine dei Medici per i relativi provvedimenti disciplinari.
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Fonte: ministero della salute,
"Chiediamo il sostegno del Presidente Mattarella, per richiamare la cittadinanza. Sarebbe paradossale che le organizzazioni sindacali dovessero trovarsi a ragionare su un possibile sciopero contro i cittadini nella veste di pazienti"
"Per molti presidenti di Regione i medici di medicina generale dovrebbero diventare dipendenti del Servizio sanitario nazionale". "Mancano 4500 medici e 10mila infermieri"
Rea (Simg Lazio): “Tra le principali esigenze, è fondamentale l’inserimento di personale infermieristico e amministrativo. Come le farmacie dei servizi ricevono investimenti anche la Medicina Generale può moltiplicare le sue funzioni”
Questo codice, attualmente in vigore, limita fortemente la possibilità di dar seguito a uno sciopero vero ed efficace, ostacolando di fatto qualsiasi iniziativa
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