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Scoppia la guerra tra le regioni su costi e qualità

Sanità pubblica Redazione DottNet | 03/08/2013 19:38

Si è aperta una "guerra" tra i governatori dopo che il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, ha comunicato l'elenco delle cinque Regioni migliori, quelle sulle quali definire i criteri di qualità dei servizi sanitari da erogare, nonché l'appropriatezza e l'efficienza per determinare costi e fabbisogni in vista della scrittura del nuova Patto per la salute.

 I criteri selezionati dal Governo hanno portato ad individuare in Umbria, Emilia Romagna, Marche, Lombardia e Veneto le cinque Regioni migliori. Ma, all'interno di questa rosa, bisogna individuare le tre Regioni benchmark e su questo punto si è scatenato lo scontro, tanto che la Conferenza delle Regioni ha chiesto, in Conferenza Stato-Regioni, che il punto venisse rinviato per ulteriori approfondimenti. Se ne riparlerà dunque a settembre, anche se il ministro per gli Affari Regionali, Graziano Delrio, sottolinea che "il Paese ha bisogno del nuovo Patto per la Salute, se i governatori hanno bisogno di più tempo per stabilire quali sono le tre Regioni benchmark va bene, ma bisogna decidere in fretta". Intanto però il governatore della Lombardia Roberto Maroni alza i toni dello scontro. "Sui costi standard della spesa sanitaria il governo deve cambiare il decreto o sarà guerra", scrive su Facebook. E trova subito la solidarietà del senatore Pdl ed ex governatore della Lombardia, Roberto Formigoni, che twitta: "Aver messo Lombardia al quarto posto tra le Regioni per la sanità, quando siamo gli unici mai in deficit, è una porcata. Sono d'accordo con Maroni". Maroni promette che a settembre chiederà nuovamente "che la Lombardia sia la prima" in questa graduatoria.  "Attualmente - aggiunge Maroni - Umbria, Marche ed Emilia Romagna, che sono ai primi tre posti, hanno avuto dei piani di rientro. Noi mai, siamo la Regione benchmark per eccellenza". Ma queste parole vengono subito smentite dai diretti interessati.  "La mia Regione non ha mai avuto piani di rientro, poiché ha sempre registrato bilanci in sanità in equilibrio", afferma il governatore dell'Umbria, Catiuscia Marini. "Le affermazioni del presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni sono destituite di ogni fondamento. Le Marche non sono mai state oggetto di alcun provvedimento da parte del ministero della Salute, tantomeno di piani di rientro", le fa eco il presidente delle Marche, Gian Mario Spacca.

"La Regione Emilia Romagna non ha mai avuto alcun piano di rientro dal deficit sanitario, ci dica il presidente Maroni quando questo sarebbe avvenuto", è la secca smentita dell'assessore alla Sanità della Regione Emilia Romagna, Carlo Lusenti. Intanto la polemica continua. "Aver inserito soltanto al quarto e al quinto posto Lombardia e Veneto nella classifica delle Regioni che dovranno essere punto di riferimento per la determinazione dei fabbisogni standard, non è soltanto una bieca manovra politica, ma puzza lontano un miglio di voglia o di necessità di non chiudere i rubinetti della spesa agli spreconi", è il durissimo commento del presidente della Regione Veneto, Luca Zaia. E per il governatore del Piemonte, Roberto Cota, posizionamento al 4 e 5 posto di Lombardia e Veneto "è stato un errore di calcolo: sono le Regioni in assoluto più virtuose e lo sanno tutti". Invitano ad una riflessione le parole del presidente della Toscana, Enrico Rossi. "La vittoria che, con il rinvio a settembre, riportiamo oggi - dice - è evidentemente parziale. Se si definiranno criteri equi e corretti la Toscana non ha veramente nulla da temere né altre verifiche dei suoi conti e tanto meno il confronto con le altre Regioni". Il governatore del Molise, Paolo Frattura, infine, solleva il problema della copertura dei 2 miliardi per evitare l'introduzione dei ticket a gennaio 2014.  "Senza quelle risorse rischiamo, sul Patto della salute, una discussione inutile, un puro esercizio accademico", dice il governatore. Ma il ministro Delrio assicura: "il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, ha dato ampie garanzie in tal senso ed io non metto in dubbio le sue parole; io stesso ho avuto forti rassicurazioni".

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Fonte: ministero della salute

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