Le nuove norme sui certificati medici per le attività sportive non agonistiche introdotte con il 'Dl del Fare' qualche settimana fa rischiano di creare confusione, e hanno bisogno di una circolare interpretativa. Lo afferma il segretario della Fimmg, il principale sindacato dei medici di famiglia, Giacomo Milillo, in una lettera indirizzata al ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, e al presidente della federazione degli Ordini dei Medici (Fnomceo), Amedeo Bianco.
''Si ritiene opportuno segnalare che la formulazione delle modifiche introdotte dal Decreto - si legge nella lettera - determina criticità interpretative e applicative, altresì aggravate dal mantenimento della piena legittimità delle norme precedentemente emanate''. In particolare, spiega Milillo, il decreto elimina l'obbligo di esami come l'elettrocardiogramma per la pratica non agonistica, ma la precedente norma che lo istituiva non è stata ancora abrogata. Inoltre sotto accusa è la parte del decreto del Fare che afferma che è il medico di base che deve decidere se richiedere ulteriori esami prima di rilasciare il certificato. ''Alla luce dell'attuale formulazione della norma - sottolinea la norma - la mancata effettuazione dell'elettrocardiogramma in caso di contenzioso legale potrebbe essere configurata come imprudenza. Ciò impone la prescrizione dell'approfondimento diagnostico''.
La modifica del 9 agosto. Intanto il 9 agosto scorso c’è stata un’importante modifica al decreto con l’abrogazione dell’obbligo di certificazione medica di idoneità per lo svolgimento dell’attività sportiva non agonistica e amatoriale. “Da tempo - dice Rinaldo Missaglia, Segretario nazionale SiMPeF – avevamo messo in guardia, in tutte le sedi istituzionali possibili i relativi responsabili, circa i problemi che le norme contenute del D.L. 24 aprile 2013, Disciplina della certificazione dell’attività sportiva non agonistica e amatoriale, avrebbero comportato, stante l’obbligatorietà, praticamente per tutti coloro che volessero praticare attività fisica o sport, di sottoporsi oltre alla opportuna visita medica anche ad accertamenti strumentali quali l'elettrocardiogramma. Facile immaginare che cosa sarebbe successo al rientro dalle vacanze, ad esempio, negli studi dei pediatri di famiglia e nelle strutture di secondo livello adibite ad indagini specialistiche”.
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Fonte: ministero della salute, fimmg, simpef
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"Per molti presidenti di Regione i medici di medicina generale dovrebbero diventare dipendenti del Servizio sanitario nazionale". "Mancano 4500 medici e 10mila infermieri"
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Questo codice, attualmente in vigore, limita fortemente la possibilità di dar seguito a uno sciopero vero ed efficace, ostacolando di fatto qualsiasi iniziativa
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