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Caos certificati sportivi, a rischio le attività. Protestano gli Mmg

Sanità pubblica Redazione DottNet | 28/08/2013 11:10

I medici di base si chiedono perplessi cosa fare, mentre i cardiologi esprimono a gran voce la loro contrarietà. A pochi giorni dalla riapertura delle scuole e dalla ripresa per molti italiani (12 milioni secondo l'Istat) della attività sportive, sulle nuove norme del Dl Fare che riguardano le certificazioni regna, a detta dei medici, il caos.

L'intento del decreto, convertito in legge il 9 agosto, era semplificare, eliminando l'obbligo del certificato in caso di attività ludico motoria e amatoriale e mantenendolo nei casi di attività sportiva non agonistica, lasciando al medico o pediatra di base la scelta di procedere con nuovi accertamenti, come l'elettrocardiogramma, ma per ragioni diverse queste norme hanno lasciato perplessi coloro che sono direttamente coinvolti. I medici di famiglia, che rilasciano materialmente i certificati, si dicono confusi sulle procedure, e gli specialisti come i cardiologi chiedono alla politica un ripensamento, parlando di gravi rischi che potrebbero essere generati dall'abolizione per l'attività sportiva non agonistica dell'obbligatorietà dell'elettrocardiogramma, un esame salvavita in grado di rilevare delle anomalie anche gravi che possono sfuggire all'occhio clinico del medico, anche quello più allenato. "La nuova legge elimina l'obbligo di produrre certificati in caso di attività ludico motoria e amatoriale, ma non è stata abrogata la norma che rendeva obbligatorio produrre questa documentazione , e' ragionevole ritenere che a qualcuno verrà ancora richiesta" scrive in una lettera indirizzata al ministro della Salute Beatrice Lorenzin, in cui si chiedono chiarimenti sulle procedure da adottare , Giacomo Milillo segretario generale della Fimmg, Federazione italiana dei medici di medicina generale.

Milillo sottolinea inoltre che le norme che lasciano al medico la responsabilità di scegliere se praticare l'elettrocardiogramma per l'attività sportiva non agonistica sono rischiose "perché la scelta di non praticarlo in un contenzioso legale potrebbe essere configurata come imprudenza".  "La funzione dell’elettrocardiogramma è  proprio quella di mettere in evidenza patologie assolutamente insospettate che possono essere causa di morte cardiaca improvvisa - rileva invece Francesco Fedele direttore del Dipartimento di Cardiologia dell'Universita La Sapienza di Roma - neanche il clinico più perspicace potrebbe identificare, in base all’anamnesi, coloro che hanno necessità di un elettrocardiogramma dal momento che, anche in assenza di qualsiasi indizio clinico, questo esame può rilevare anomalie dalle conseguenze potenzialmente letali". "Meglio sarebbe tornare alle norme istituite dal ministro Balduzzi, che prevedevano l'elettrocardiogramma obbligatorio per chi voleva fare attività sportiva" conclude Fedele.

Fonte: fimmg, la sapienza

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