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Telemedicina, si parte dal Piemonte. Primi test con i diabetici

Sanità pubblica Redazione DottNet | 03/09/2013 19:51

Il lessico sanitario del futuro comincia dalle nuove tecnologie, ormai parte del linguaggio medico e ospedaliero. Come la telemedicina, ovvero la possibilità di effettuare analisi cliniche a distanza o alla somministrazione di multimedicine (ogni anziano ne prende 4 o 5) attraverso un dosaggio teleguidato come già fanno in Giappone.

 In questo contesto parte alla Città della Salute e della Scienza di Torino il primo progetto in Italia di telemedicina per pazienti diabetici, che permette di tenere sotto controllo remoto quotidiano i valori glicemici dei pazienti affetti da diabete. Un progetto sperimentale che se darà i risultati sperati verrà presto esteso anche in altre regioni. Ma vediamo come funziona l’ultima frontiera dell’informatica applicata alla medicina avviata presso il Centro unificato di Diabetologia del San Giovanni Bosco. Presso la struttura affluiscono i dati – per il momento -  di una trentina di pazienti, che ogni giorno possono inviare il dato direttamente sul computer del medico, attraverso un particolare apparecchio per la misurazione della glicemia. La misurazione a domicilio permette al paziente di comunicare in tempo reale con il medico: attraverso l'utilizzo di uno smartphone, i dati vengono trasferiti a un service center, che li rende disponibili ai clinici coinvolti nella gestione del paziente.  Oltre al risparmio economico, il progetto di telemedicina consente al medico di analizzare in tempo reale i dati relativi alla glicemia, suggerendo eventuali modifiche terapeutiche e responsabilizza il paziente ad una valutazione quotidiana dei propri parametri biologici. Sviluppato dal dottor Alberto Bruno, il progetto prevede l’utilizzo di un particolare apparecchio per la misurazione della glicemia che è in grado di inviare il dato direttamente sui computer del medico.

Il sistema di autocontrollo, soprannominato Med-Care, funziona grazie alla trasmissione dei dati del glucometro a uno smartphone, e da telefono, in tempo reale, al computer del medico che può così leggere e analizzare immediatamente i valori. Il sistema consente inoltre di inviare messaggi alla persona assistita, suggerendo eventuali modifiche alla terapia in corso, o invitandolo a una visita. Il progetto non interferisce sulla nomale gestione del diabete, non comporta alcun costo aggiuntivo e non aumenta il carico di lavoro del personale del Centro ospedaliero dove è decollato il nuovo progetto. Anzi responsabilizza il paziente a una attenta quotidiana valutazione dei propri parametri, riduce gli accessi all’ospedale, rende più omogenei e accurati i valori dei controlli periodici. Un altro servizio di telemedicina è stato attivato in sei piccoli Comuni dell'Alto Casertano (altri 8 hanno aderito successivamente): si chiamano servizi integrati di telemedicina grazie ai quali i comuni con i fondi del Por 2000-2006 hanno potuto acquistare tre poliambulatori mobili, dotati di diagnostica remota radiologica, ecografica e cardiologica, nonché di un sistema di videoconferenze per il teleconsulto specialistico. 

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Fonte: regione piemonte, san giovanni bosco

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