''Norme stringenti per la vendita dei farmaci online sul territorio nazionale''. Le ha annunciate il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, durante il question time alla Camera. Entro dicembre, ha detto il ministro, è previsto il recepimento della direttiva Ue per combattere il fenomeno della falsificazione dei farmaci e che prevede una regolamentazione della vendita online: ''Mi auguro - ha detto - l'approvazione di norme stringenti'' in tale ambito.
Il ministro ha fatto riferimento, in particolare, al sito '121 doc' per la vendita di farmaci online, una sorta di ''clinica online considerata legale in Gran Bretagna''. L'Agenzia italiana del farmaco (Aifa), ha detto Lorenzin, ''ha già segnalato il caso alle autorità''. Un italiano su cinque considera positivamente la possibilità di acquistare farmaci su internet. E guarda caso, sono più di 300mila i concittadini che ogni mese si tuffano nel web per comprare on line il viagra. Una cifra che colloca il nostro paese al terzo posto nel mondo per consumo di pillole blu. Sono alcuni dei dati snocciolati venerdì dal generale Cosimo Piccinno, comandante del Nucleo antisofisticazioni e Sanità dei Carabinieri, nel suo intervento al convegno organizzato a Lecce il 5-6 settembre da Federfarma Servizi. Nel suo intervento, l’ufficiale dei Nas ha fornito una veloce fotografia del fenomeno contraffazioni e ha avuto parole di elogio per la filiera farmaceutica italiana: «Circa il 7% dei farmaci che circolano nel mondo è falsificato» ha detto «in Italia siamo sotto l’1% grazie anche all’impegno di distributori e farmacie, ma alcuni recenti episodi (il caso Geymonat, ndr) dimostrano che è bene non abbassare mai la guardia». Il fronte di maggiore impegno, in ogni caso, rimane l’on line. Dove si acquista sempre più spesso, in particolare psicofarmaci, antidepressivi, diuretici, antiasmatici e prodotti contro le disfunzioni. E dove chi compra raramente ha garanzie sulla qualità della merce: «Le farmacie-web nel mondo» ha ricordato Piccinno «sono ormai 187 milioni, mentre 13 milioni sono i siti che vendono antibiotici. E i morti per medicinali privi del principio attivo sono 300mila all’anno».
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Fonte: federfarma, ministero della salute
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