La questione certificati sportivi continua ad essere al centro dell’attenzione. Nelle scorse settimane la Fimmg aveva inviato un commento: “Non condividiamo le polemiche comparse sui media sulle norme relative alla certificazione delle attività ludico-motorie. Fermo restando sia l’interesse alla promozione delle attività motorie per la salute dei cittadini sia la tutela della loro salute con le indagini diagnostiche appropriate, condividiamo l’azione di semplificazione del provvedimento legislativo”.
“Riteniamo – concludeva il comunicato - solo indispensabile un intervento di chiarificazione del Ministero della Salute ed un adeguamento concertato del Decreto Balduzzi alla nuova norma per dare ai medici consapevolezza e certezza delle responsabilità che si assumono”. Vediamo allora di fornire ulteriori particolari. Cominciamo col precisare che da quest'anno non è più necessario il certificato medico di buona salute mentre è obbligatorio farselo rilasciare per i figli se partecipano ad attività parascolastiche organizzate al di fuori dell'orario curricolare, senza che sia necessario, tuttavia, eseguire esami medici più approfonditi, a meno che il pediatra o il medico di famiglia non lo ritenga opportuno.
Le differenze.Ma qual è la differenza tra i due tipi di attività e, di conseguenza, quando il certificato medico va fatto o no? Le attività sportive amatoriali, come per esempio andare in palestra o giocare a calcetto con gli amici, si svolgono in forma autonoma, e di solito non richiedono un impegno cardiaco importante né competizione. Chi invece partecipa a un torneo di calcetto, svolge attività sportiva non agonistica, come pure gli alunni che seguono attività parascolastiche organizzate dal Coni o dagli istituti in orario extracurricolare. In questi casi il certificato medico è obbligatorio, mentre non serve per l'ora di educazione fisica. Tuttavia otrebbe accadere – dicono i sanitari - che, anche quando non è più necessario il certificato medico, i gestori di palestre e piscine continuino a richiederlo, allo scopo di tutelarsi. I medici sono in effetti tenuti a rilasciarlo, anche se è giusto fare presente all’assistito che non è più obbligatorio. In assenza di chiarimenti forniti dal Ministero della Salute, ci si dovrà comunque attenere alle procedure diagnostiche indicate dal "Decreto Balduzzi", in vigore da luglio, sia per le diverse tipologie di attività motoria sia, per esempio, in presenza di patologie croniche o determinati fattori di rischio. Ed è per questo che Milillo ha chiesto una circolare ministeriale interpretativa anche per dare ai medici la certezza delle responsabilità che si assumono. Il "Decreto Balduzzi", poi, aveva introdotto l'obbligo dell'elettrocardiogramma per il rilascio dei certificati medici non agonistici. Ora la nuova norma ha abrogato l'obbligo di questo esame anche se spetta comunque al medico di famiglia o al pediatra stabilire annualmente, dopo anamnesi e visita, se l'assistito deve fare ulteriori accertamenti, come l'ecg. Del resto, già lo facciamo quando abbiamo un dubbio diagnostico o un sospetto clinico. Tuttavia Medici di famiglia e pediatri temono che la scelta di non eseguire un esame come l'elettrocardiogramma potrebbe anche configurarsi come "imprudenza" in un eventuale contenzioso legale. “L'ecg può mettere in evidenza anomalie pure in assenza di qualsiasi indizio clinico, come per esempio nel caso della sindrome del QT lungo - fa notare Giuseppe Mele, presidente dell'Osservatorio nazionale sulla salute dell'infanzia e dell'adolescenza -. Se fossero introdotti gli screening, potremmo intervenire precocemente, nonché prevenire alcune patologie”.
Se l’articolo ti è piaciuto inoltralo ad un collega utilizzando l’apposita funzione
Fonte: fimmg, fimp
Più formazione per vincere sfida arresto cardiaco improvviso
I vaccini sono adattati alla variante JN.1. Possibile la co-somministrazione dei nuovi vaccini aggiornati con altri
Bellantone: "la sicurezza dell’assistito è un pilastro fondamentale della qualità delle cure ed è un diritto inalienabile di ogni persona"
"Uso corretto delle risorse non avviene in tutte le regioni"
Più formazione per vincere sfida arresto cardiaco improvviso
I vaccini sono adattati alla variante JN.1. Possibile la co-somministrazione dei nuovi vaccini aggiornati con altri
Bellantone: "la sicurezza dell’assistito è un pilastro fondamentale della qualità delle cure ed è un diritto inalienabile di ogni persona"
"Uso corretto delle risorse non avviene in tutte le regioni"
Commenti