Il governatore Nicola Zingaretti non ha remore a chiamarla "guerra", ed è un’autentica rivoluzione quella che la sua amministrazione regionale vuole scatenare contro le "inumane" liste d'attesa per le prestazioni sanitarie. La data da appuntarsi è il 1 gennaio 2014: da quel giorno entrerà in azione nella Regione Lazio un Piano che punta a "una netta e drastica riduzione" dei tempi per una visita cardiologica, per una tac, o per un semplice elettrocardiogramma.
Il paziente se ne accorgerà già dallo studio del medico di famiglia, che dovrà assegnare alla ricetta un codice di priorità: 'Urgente' darà diritto a un'attesa di non più di 72 ore; 'Breve' di 10, 'Differibile' di 30 o 60, oltre alla categoria delle 'Programmate'. Ma la rivoluzione più sostanziosa è forse un'altra: attualmente il Recup, cioè il sistema unico regionale di prenotazione delle visite (che sarà rimesso a bando dopo 11 anni di prorogatio), non contempla le strutture private accreditate, che gestiscono direttamente le loro agende. Da soli i privati coprono quasi la metà dei 27 milioni di prestazioni erogate ogni anno. Dal 1 gennaio invece pubblici e privati dovranno mettere a disposizione, entrambi, il 60 per cento delle agende: esauriti i posti nel pubblico, si inizieranno a utilizzare i privati. Addio poi a tac e risonanze magnetiche, attrezzature che costano milioni, usate a mezzo servizio: Zingaretti le vuole accese 12 ore al giorno, dal lunedì al sabato, reperendo il personale che manca per farle funzionare grazie allo sblocco del turn over in discussione col governo.
Fonte: regione Lazio
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