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Con il Def la farmacia è al centro delle attività territoriali

Farmacia Redazione DottNet | 22/09/2013 10:34

Nel Def programmato dal Governo ci sarà ampio spazio per la farmacia dei servizi. Un ruolo importante per le convenzionate che vedrà concentrata su di esse l’erogazione di nuovi servizi di valenza socio-sanitaria. “Tale nuovo ruolo delle farmacie potrà comportare effetti positivi in termini di risparmi finanziari laddove contribuirà e limitare l’accesso alle strutture ospedaliere”, si legge nel documento dell’Esecutivo.

Torna, dunque, di grande attualità la farmacia dei servizi così come era stata prefigurata in passato. Le strutture diventeranno strategiche per l'assistenza territoriale, ovvero in quel difficile processo di trasferimento di risorse dall'ospedale al territorio che tuttavia “consentirà di affrontare efficacemente i temi dell'invecchiamento e delle cronicità, ponendo le premesse per garantire la sostenibilità futura del nostro sistema sanitario”. L’assistito avrà così un’altra valida sponda proprio con le farmacie che potranno avere una funzione di filtro tra medico, ospedale e paziente. “L’assenza di reti assistenziali integrate tra ospedale e territorio è un’altra delle cause di notevoli sprechi di risorse su tutto il territorio nazionale, traducendosi spesso in prestazioni inappropriate o in una mancata presa in carico dell’assistito, con conseguenze sull’efficacia dei trattamenti oltre che sulla disponibilità di risorse”, si legge ancora nel documento.

Insomma per le farmacie si aprono nuovi e promettenti scenari. Del rafforzamento del legame tra farmacie, SSN e territorio ne aveva parlato in passato il presidente nazionale Federfarma Annarosa Racca: ''La nuova normativa sui servizi aggiuntivi in farmacia - disse - ci dà l'opportunità per migliorare il già ottimo servizio che da più parti ci viene riconosciuto e che ogni giorno viene gestito da 18.000 farmacisti titolari su tutto il territorio nazionale. Siamo disponibili a dialogare su una riforma dell'ordinamento della farmacia, anche rivedendo il quorum minimo per le aperture, ma contrari alla liberalizzazione dura e pura, che non porterebbe risparmio al SSN nazionale ne' veri vantaggi ai cittadini''.

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Fonte: governo

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