Dopo 600 giorni da un trapianto di midollo effettuato per curare una leucemia, un americano malato anche di Aids non mostra più segni delle due malattie; il trapianto effettuato in un ospedale di Berlino ha dato dunque un risultato sorprendente.
Il caso è riportato dal Wall Street Journal: il midollo innestato nel ricevente appartiene a un donatore che ha una mutazione genetica che lo rende immune al virus Hiv, che è stata trasmessa con le staminali trapiantate. Il particolare del Dna che 'chiude la porta' al virus è già noto da tempo, e fa sì che sulla superficie cellulare non appaia una molecola chiamata Ccr5, una delle 'chiavi' che usa l'Hiv. La mutazione appare in circa l'1% della popolazione europea, mentre è assente in Africa, Asia e Sudamerica. Gero Hutter, un ematologo della Berlin Charite' Medical university, ha scelto fra 80 potenziali donatori compatibili per il trapianto a un paziente 42enne affetto da leucemia e da Aids il numero 61, portatore della mutazione 'fortunata'.
Sono un antiepilettico e un farmaco per il colesterolo che insieme sono in grado di modificare la biologia del tumore e potenziare l'effetto della chemioterapia
Dal melanoma al seno. Da studiare il fenomeno della resistenza in certi pazienti
Ricercatori di IEO e dell’Università degli Studi di Milano scoprono come farmaci già in uso possono essere potenzialmente efficaci contro tumori con una diffusa anomalia genetica
I nuovi dati dello studio MARIPOSA, presentati alla World Conference on Lung Cancer 2024, hanno confermato una superiorità clinica a lungo termine della terapia amivantamab più lazertinib rispetto alla monoterapia con osimertinib
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