E' il San Raffaele di Milano il migliore ospedale d’Italia. Nonostante scandali e debiti la struttura meneghina resta al top nel nostro Paese. In coda invece c’è il secondo Policlinico di Napoli, dove dopo le ferie estive non hanno mai più riaperto i reparti di oculistica e chirurgia plastica. Bene, dunque, Lombardia, Toscana, Veneto, Emilia e Piemonte regioni che tutto sommato riescono ad assicurare un’assistenza adeguata, seppur tra alti e bassi.
Nelle parti basse della graduatoria ci sono la Calabria, la Sicilia, il Lazio, il Molise, la Campania dove la situazione è al di sotto del livello accettabile. Desta allarme e preoccupazione la Campania, dove la scure dei tagli imposti dal Governatore Caldoro si è abbattuta in maniera devastante, tanto che in alcuni ospedali i dati sulla mortalità dei pazienti sono allarmanti. L’Agenas, l’agenzia nazionale per i servizi sanitari delle Regioni, ha pubblicato la ricerca sugli “esiti” dell’attività sanitaria del 2012, basata sulle schede di dimissione. I 1440 ospedali pubblici e convenzionati italiani sono stati classificati in base a una quarantina di indicatori, dalla mortalità per infarto, a quella per gli interventi cardiochirurgici o per l’ictus, dal tasso di cesarei a quello delle operazioni di colecisti in laparoscopia. In pratica, è una radiografia della qualità delle cure. L’agenzia ha preso in considerazione, per tutti gli indicatori, come sono andate le strutture delle Regioni italiane, cioè quali sono state nella media, oppure sopra o sotto. Risulta che la migliore, per qualità sanitaria, è la Toscana. Bissoni, a capo dell’Agenzia, però frena: “Non è una classifica degli ospedali italiani, ma un quadro che descrive lo stato dell’arte delle prestazioni ospedaliere”. Il Presidente dell’Agenas Giovanni Bissoni sottolinea che il Programma nazionale esiti che registra annualmente le valutazioni degli ospedali italiani in base ad una serie di indicatori, “non vuole essere una graduatoria. E questo non lo facciamo per non avvelenare il clima con le regioni, ma perché i dati elaborati sono difficilmente comparabili - specifica. Ciò non toglie, aggiunge, che quando vediamo che aree del paese sono troppo spesso in fondo alla lista, dobbiamo porci il problema”. Vediamo allora, come ha analizzato Repubblica, quali sono gli ospedali più efficienti e quelli più problematici. Tra i primi, 6 su 10 sono lombardi. Gli scandali non hanno ridotto la capacità assistenziale del San Raffaele di Milano, che resta la realtà con i numeri più lusinghieri. È tra le prime in Italia per gli interventi sull’aneurisma dell’aorta, ha il tasso di mortalità dopo operazioni cardiochirurgiche tra i più bassi d’Italia, ma anche per tumori allo stomaco e al polmone. Su 5 dei 15 indicatori prescelti rientra nelle prime venti posizioni. Lo seguono, poco distante, gli Spedali Civili di Brescia, quelli della discussa cura stamina, ma soprattutto dell’eccellenza in oncologia e in cardiochirurgia. Poi c’è l’azienda ospedaliera di Alessandria. Il Piemonte finisce così sul podio, anche se la sua sanità oggi è considerata in difficoltà (e infatti alcuni ospedali si trovano nelle classifiche negative).
Fonte: agenas, repubblica
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