Una riduzione del tasso di ricadute annuali e del rischio di recidive nella sclerosi multipla pari a circa 50% rispetto alle terapie tradizionali. E' il 'risultato' ottenuto dalla molecola Fingolimod sulla base degli studi osservazionali effettuati nell'arco di tre anni, a partire dall'entrata sul mercato del nuovo farmaco.
Un risultato importante, affermano gli esperti, presentato durante il 29/o congresso europeo Ectrims sul trattamento e la cura della sclerosi multipla (sm). Ridurre infatti la frequenza e la possibilità di future ricadute nei pazienti con sm, evidenziano i neurologi, ''è un obiettivo chiave del trattamento, dal momento che le ricadute possono significativamente aggravare il livello di disabilità del paziente''. Per riprendersi da una ricaduta della malattia, il malato può infatti impiegare settimane o mesi, e circa la metà degli episodi di ricaduta o recidiva possono lasciare effetti duraturi. La valutazione sull'arco di tre anni degli effetti della molecola 'mirata' è stata fatta utilizzando i dati del Registro 'ms base study' che coinvolge 60 centri in 26 Paesi ed in dati di un database Usa sulla ms, su un totale di 1.
Fonte: ectrims
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La dose giornaliera del farmaco contro il diabete ha preservato la cognizione e ritardato il declino di alcuni tessuti
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