Proprio come per molte malattie infettive, il cui carico pesa come un macigno soprattutto sui paesi in via di sviluppo e ha già provocato una mobilitazione internazionale, anche i tumori faranno proprio nei paesi che in questo momento sono più poveri la maggior parte dei milioni di vittime future.
La maggior longevità, unita al grande aumento della popolazione e all'adozione di stili di vita occidentali, avverte il rapporto 'State of Oncology 2013', rischiano di creare una vera e propria epidemia di cancro che le fragili istituzioni sanitarie non saranno mai in grado di affrontare senza un aiuto internazionale. Tanto che la proposta e' quella di creare un fondo globale contro i tumori, come quello nato per combattere l'Aids Il rapporto presentato allo European Cancer Congress di Amsterdam dall'International Prevention Research Institute di Lione combina le proiezioni sull'aumento della popolazione mondiale con le variazioni negli stili di vita e nella longevità dei 50 Stati più popolosi al mondo, con il risultato di dipingere un futuro preoccupante soprattutto per paesi come Cina, India o Nigeria, indicati come quelli 'trainanti' nella crescita dei casi. Entro il 2030, sottolineano i ricercatori, ci saranno 26,4 milioni di nuovi casi di tumore all'anno, con un numero di morti vicino ai 17 milioni. ''Molti paesi al mondo - ha sottolineato Peter Boyle, curatore del rapporto - non sono attrezzati per far fronte alla situazione attuale, figuriamoci a quello che li aspetta''.
Fonte: European Cancer Congress
Sono un antiepilettico e un farmaco per il colesterolo che insieme sono in grado di modificare la biologia del tumore e potenziare l'effetto della chemioterapia
Dal melanoma al seno. Da studiare il fenomeno della resistenza in certi pazienti
Ricercatori di IEO e dell’Università degli Studi di Milano scoprono come farmaci già in uso possono essere potenzialmente efficaci contro tumori con una diffusa anomalia genetica
I nuovi dati dello studio MARIPOSA, presentati alla World Conference on Lung Cancer 2024, hanno confermato una superiorità clinica a lungo termine della terapia amivantamab più lazertinib rispetto alla monoterapia con osimertinib
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