"E' necessario realizzare la presa in carico globale della persona nei suoi bisogni sanitari, sociali e relazionali, attraverso l'integrazione dei vari attori istituzionali. Dobbiamo però, fare un passo in più. Serve infatti, un cambiamento anche culturale e di fiducia verso la possibilità di riorganizzare la sanità italiana".
E' il messaggio inviato dal Ministro della Salute Beatrice Lorenzin al 46 congresso del Sumai-Assoprof, sindacato che riunisce i medici ambulatoriali, in corso oggi a Catania. L'assistenza sul territorio, tema principale dell'incontro, scrive Lorenzin al segretario generale del Sumai Roberto Lala, deve essere "il più possibile vicino al domicilio" e "non può prescindere dal miglioramento della comunicazione tra ospedale e territorio, anche attraverso la realizzazione delle forme aggregate delle cure primarie per facilitare la continuità assistenziale tra diversi livelli (preventivo, ospedaliero e territoriale)". Quindi l'attenzione si rivolge alle mutate esigenze di salute della popolazione e alla conseguente necessità di rivedere l'organizzazione della rete ospedaliera. "Il cambiamento dello stato generale di salute caratterizzato dall'incremento di patologie croniche e della non autosufficienza vede l'esigenza di nuovi percorsi assistenziali basati su un approccio multidisciplinare del paziente, volto a promuovere meccanismi di integrazione delle prestazioni sanitarie e sociali". Da ciò scaturisce, prosegue, "il cambiamento strategico del ruolo dell'ospedale che dovrà perdere le caratteristiche di generalismo, per diventare sempre più specializzato e tecnologicamente attrezzato per la cura delle malattie acute".
Le richieste del Sumai: Sblocco delle convenzioni e "un'allocazione diversa delle risorse" che punti sullo sviluppo dei servizi sanitari sul territorio, è quanto chiede alla politica il segretario del sindacato dei medici ambulatoriali Sumai, Roberto Lala.
Il commento della Cgil: "Cambiare l'assistenza territoriale per disegnarla a misura del cittadino", con l'obiettivo di "raggiungere una nuova organizzazione orientata a garantire qualità e assistenza h24", ma non senza investimenti. E' la proposta della Fp-Cgil illustrata al Presidente del Comitato di Settore, l'assessore alla Sanità della Regione Liguria Claudio Montaldo, che stamattina, prima di licenziare in Conferenza delle Regioni l'atto d'indirizzo, ha ascoltato i sindacati. "Non si può pensare di cambiare l'organizzazione dell'assistenza territoriale senza investimenti, da inserire nel Patto per la salute", è il commento Nicola Preiti, coordinatore nazionale della Fp-Cgil Medici di medicina convenzionata. "L'assistenza territoriale - aggiunge - richiede un intervento in sintonia con il resto del Sistema Sanitario Nazionale e coerente in tutte le Regioni, perché la sostenibilità del sistema passa dal territorio". La Cgil chiede dunque interventi sulle funzioni dei medici convenzionati, come "l'istituzione del ruolo unico per tutti a partire dalla abolizione della figura della guardia medica" e di orientare l'organizzazione verso una "riduzione del numero massimale di assistiti per garantire un'equa redistribuzione del lavoro a vantaggio della qualità dell'assistenza ai cittadini".
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Fonte: sumai, lorenzin
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