Troppe differenze negli accordi sulla dpc che le Regioni hanno stipulato in questi anni con le farmacie, nei compensi pattuiti così come nelle modalità di accesso al farmaco da parte dei pazienti. A dirlo è il presidente dell’Antitrust Giovanni Pitruzzella, in una lettera di osservazioni inviata il 3 ottobre al ministero della Salute, all’Aifa, alla Conferenza delle Regioni e ai governatori.
Nella missiva, il Garante invita anche le amministrazioni a preferire meccanismi più competitivi, come le gare d’appalto per servizi, nell’assegnazione a farmacie e grossisti della distribuzione per conto. Per l’Authority, infatti, non c’è ragione perché le Regioni non «perseguano modalità maggiormente competitive nella selezione dei distributori intermedi e finali», vale a dire «procedure di selezione a evidenza pubblica» dalle quali si possano ricavare «maggiori risparmi» per il Ssn. Alle considerazioni dell’Antitrust Federfarma replica ricordando che da tempo il sindacato denuncia in tutte le sedi istituzionali le differenze esistenti sul territorio nelle modalità distributive dei farmaci, tanto del Pht quanto (in diversi casi) di fascia A. Ne derivano disparità di trattamento nei confronti dei cittadini che si traducono in un mancato rispetto dei Livelli essenziali di assistenza, i cosiddetti Lea.
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Fonte: antitrust, federfarma,
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