Una ricerca condotta dal gruppo britannico del John Innes Centre di Norwich, in collaborazione con altri centri di ricerca europei, tra i quali l'Istituto europeo di oncologia di Milano ha portato a nuovi importanti risultati: con una modifica genetica gli ortaggi possono avere un’attività antiossidante triplicata, almeno sui topi. Pomodori geneticamente modificati, ricchi di antocianine, antiossidanti del gruppo dei flavonoidi, sono in grado di esercitare un effetto protettivo su topi mutanti suscettibili ai tumori. Si è giunti dunque ad una possibile nuova frontiera dei "cibi-farmaco" antitumorali. I ricercatori hanno isolato due geni presenti nella comune pianta bocca di leone.
responsabili dei colori dei fiori che, se introdotti in altre piante, sono la combinazione vincente per produrre antocianine, gli stessi fitochimici presenti nei mirtilli. L’analisi è stata condotta su modelli animali privati della proteina p53, determinante nella genesi dei tumori; mancando la proteina si sviluppano precocemente diversi tipi di tumore, soprattutto linfomi.
Le cavie sulle quali è stato condotto lo studio sono state divise in tre gruppi: un primo gruppo nutrito con cibo comune, un secondo gruppo nella cui dieta è stato aggiunto un 10% di estratto di pomodoro rosso normale, ed un terzo gruppo che ha ricevuto alimenti comuni addizionati con un estratto dai pomodori viola. Tra i primi due gruppi non sono state riscontrate differenze, l'ultimo gruppo ha mostrato un allungamento della vita significativo rispetto agli altri due, precisamente 182 giorni di sopravvivenza contro i 142 ottenuti con una dieta comune. Questo studio ha dunque sostenuto l’ipotesi per cui attraverso la somministrazione di cibi opportunamente modificati si possono contrastare delle malattie, ma, nonostante i promettenti risultati, i ricercatori invitano alla cautela, trattandosi comunque di un esperimento esplorativo.
Sono un antiepilettico e un farmaco per il colesterolo che insieme sono in grado di modificare la biologia del tumore e potenziare l'effetto della chemioterapia
Dal melanoma al seno. Da studiare il fenomeno della resistenza in certi pazienti
Ricercatori di IEO e dell’Università degli Studi di Milano scoprono come farmaci già in uso possono essere potenzialmente efficaci contro tumori con una diffusa anomalia genetica
I nuovi dati dello studio MARIPOSA, presentati alla World Conference on Lung Cancer 2024, hanno confermato una superiorità clinica a lungo termine della terapia amivantamab più lazertinib rispetto alla monoterapia con osimertinib
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