Stress e depressione nemici giurati delle donne che stanno combattendo la loro battaglia contro il cancro al seno: peggiorano, infatti, la prognosi, rendendo ancor più in salita la strada per mettere ko la temibile malattia. La conferma arriva da uno studio italiano, condotto su 145 pazienti operate di tumore al seno, età media 55 anni, reclutate nel servizio ambulatoriale e al day-hospital della struttura complessa di oncologia clinica dell'azienda ospedaliero - universitaria Arcispedale S. Anna di Ferrara. "Dai dati che stanno emergendo dallo studio appare con evidenza che eventi di vita stressanti, e tra questi certamente la difficoltà di adattamento mentale al cancro dopo la diagnosi e l'inizio della cura, possono modificare l'evoluzione della malattia, non solo in termini di aumentata crescita neoplastica, ma anche di maggiore diffusione delle metastasi, e soprattutto di minore risposta al trattamento chemioterapico, la cui efficacia può essere addirittura abolita dallo stress e dalla depressione".
Dallo studio emerge inoltre che fattori genetici costitutivi di ciascun individuo, come il cosiddetto 'polimorfismo del trasportatore della serotonina' ovvero il neurotrasmettitore del buon umore, possono aumentare la vulnerabilità alla sofferenza mentale causata dalla diagnosi e dalle terapie della mammella. Ciò apre interessanti prospettive per l'impiego, nelle persone geneticamente predisposte, di farmaci antidepressivi scelti anche in base allo specifico assetto genetico del paziente. "L'integrazione di questi approcci ai trattamenti standard - conclude il ricercatore - potrà così consentire una maggiore attenzione e una più agevole identificazione della sofferenza mentale delle singole persone, il cui trattamento neuropsicofarmacologico potrà essere individualizzato aumentando la possibilità di ottenere evidenti riposte terapeutiche".
Sono un antiepilettico e un farmaco per il colesterolo che insieme sono in grado di modificare la biologia del tumore e potenziare l'effetto della chemioterapia
Dal melanoma al seno. Da studiare il fenomeno della resistenza in certi pazienti
Ricercatori di IEO e dell’Università degli Studi di Milano scoprono come farmaci già in uso possono essere potenzialmente efficaci contro tumori con una diffusa anomalia genetica
I nuovi dati dello studio MARIPOSA, presentati alla World Conference on Lung Cancer 2024, hanno confermato una superiorità clinica a lungo termine della terapia amivantamab più lazertinib rispetto alla monoterapia con osimertinib
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