Circa 90mila casi in più di influenza annualmente registrati in Italia negli ultimi anni a causa delle basse coperture vaccinali. A sottolineare questo dato è la Società italiana di igiene, medicina preventiva e sanità pubblica (Siti), invitando soprattutto le categorie di cittadini a rischio a vaccinarsi contro il virus stagionale.
La copertura vaccinale media contro l'influenza, avverte la Siti, è calata in Italia di almeno il 15% negli ultimi 10 anni. I risultati di uno studio preliminare condotto in Liguria (Regione con circa 1.560.000 abitanti) indicano, ad esempio, che per ogni punto percentuale di riduzione delle coperture vaccinali si verificano circa 160 casi di influenza in più tra gli ultra-sessantacinquenni. Il dato, sottolinea la Siti, riportato all'intera popolazione italiana, ''significa che il calo di copertura riscontrato negli ultimi anni si è tradotto in almeno 90.000 casi in più di influenza ogni anno, con tutte le conseguenze che ne derivano in termini di aumento di complicanze, ospedalizzazioni e morti''. Poiché un caso di influenza nella popolazione di età più avanzata, ricordano gli esperti, ''può determinare gravi conseguenze, talora anche letali in presenza di pre-esistenti patologie croniche, è facile comprendere il grave danno che tutte le cause di riduzione di fiducia nella vaccinazioni da parte della popolazione possono avere''. Anche dal punto di vista economico, un caso di influenza al di sopra dei 65 anni costa mediamente circa 1.200 euro, rappresentando un grave danno per la società. E' quindi ''indispensabile - è il monito della società scientifica - sostenere con tutti i mezzi l'adesione all'offerta vaccinale nelle categorie per la quali la vaccinazione è raccomandata, valutando in prospettiva anche l'abbassamento dell'età di offerta ai 60 anni. Infatti, l'80% circa dei soggetti tra 60 e 64 anni presenta una condizione di salute per la quale è già raccomandata la vaccinazione anti-influenzale''.
In riferimento alla nota diffusa a mezzo stampa dalla Società Italiana di Igiene, Medicina Preventiva e Sanità Pubblica (SITI), in cui si addebita la diminuzione della copertura vaccinale media contro l’influenza verificatasi in Italia nel 2012 “anche alla decisione da parte di AIFA di sospendere cautelativamente la distribuzione di tutti i vaccini commercializzati da uno dei principali produttori in data 24 ottobre 2012" e si auspica “che eventuali future decisioni dell'Autorità di controllo su sospensioni di vaccini tengano conto dei rischi reali, dei benefici e dei danni che le decisioni possono avere per la salute pubblica", l’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) ribadisce di avere agito con la massima trasparenza, a garanzia della sicurezza e della salute di tutti i cittadini, e senza mai creare nella popolazione allarmismi che potessero in alcun modo inficiare la campagna anti-influenzale 2012 Il 18 ottobre dello scorso anno l’AIFA fu informata dalla Novartis V&D della presenza di aggregati proteici anomali in uno dei lotti di vaccini, peraltro mai immesso in commercio. Poiché dalle prime notizie fornite dall’Azienda era emersa una difficoltà nella rilevazione del difetto che poteva interessare l’intera produzione, l’Agenzia chiese immediatamente all’Azienda la relativa documentazione per effettuare le necessarie verifiche e informò il Ministero della Salute degli accertamenti in corso.
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Fonte siti, aifa
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