Un vero e proprio esercito di disabili, ben 58mila solo in Campania (dati Inail), per un dramma che si consuma nel silenzio delle mura domestiche. Già, perché assistere una persona affetta da una malattia progressivamente invalidante, ad esempio la demenza, la disabilità mentale, l’autismo o magari malattie croniche, è un compito estremamente difficile. Ed è proprio per rispondere ad una crescente richiesta di formazione che è stato ideato il percorso "Impariamo ad assistere", parte del più ampio progetto “caregiver – sostegno alla famiglia”.
«Alcuni anziani – spiega Mario Delfino (segretario dell’Ordine dei Medici-Chirurghi e Odontoiatri di Napoli e provincia, già assessore alle Politiche Sociali del Comune di Giugliano) - hanno bisogno di essere accuditi non solo al punto di vista psicologico, esistenziale e relazionale, ma anche strettamente materiale. Fortunatamente nel nostro contesto sociale la rete delle relazioni familiari è ancora molto efficace. Tuttavia, anche se fatta con il cuore, si tratta spesso di un’assistenza priva di professionalità. Ecco perché progetti come questo sono fondamentali, si tratta di offrire una professionalizzazione a chi assiste. In questo modo sarà anche possibile evitare che il caregiver sia schiacciato dal peso dell’assistenza che offre». E in Campania, come detto, il problema è molto sentito. Spesso ad essere chiamate all’assistenza sono le donne che a causa del gravoso impegno sono costrette a non lavorare e a sacrificare la propria vita. Capofila tra gli enti coinvolti per il progetto “Impariamo ad assistere” è la cooperativa Il Tulipano che ha il compito di gestire e coordinare tutte le altre associazioni.
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