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Così la stabilizzazione dei precari. E Cottarelli avvia i tagli

Sanità pubblica Silvio Campione | 13/11/2013 19:07

Stabilizzazione precari e tagli alla spesa: due obiettivi irrinunciabili per il Governo che a colpi di sforbiciate sta mettendo mano alla radicale ristrutturazione del servizio sanitario nazionale. "Fisseremo già la prossima settimana un incontro tra sindacati e ministero della Salute per parlare della stabilizzazione dei 35.000 precari della sanità – spiega il sottosegretario alla Salute Paolo Fadda -. La bozza del Dpcm è pronta e verrà spedita oggi. E' nostra intenzione cercare di emanare il testo, rispettando, anzi anticipando, i tre mesi di tempo previsti", a partire dall'entrata in vigore del decreto legge sulla Pubblica Amministrazione.

Fadda, precisa anche che la bozza di Dpcm preparata dal ministero della Salute, prevede norme concorsuali specifiche per l'assunzione di infermieri, medici e altre figure professionali, e che dopo l'esame dei sindacati passerà al vaglio delle Regioni. Intanto il commissario alla revisione della spesa, Carlo Cottarelli (nella foto), ha praticamente terminato il suo piano di lavoro che prevede una corposa rivisitazione della spesa sanitaria con una decisa riorganizzazione per abbattere i costi, in particolare i cosiddetti “costi standard”.  Il programma di lavoro - fa sapere nella tarda serata di ieri il ministero dell'Economia - ''reca gli obiettivi e gli indirizzi metodologici dell'attività di revisione della spesa pubblica'' e prevede che il Comitato interministeriale per la Revisione della spesa si riunirà nei prossimi giorni per esaminarlo. Successivamente il piano sarà trasmesso alle Camere''. La spending review "credo che riserverà delle sorprese positive in tempi più brevi di quanto previsto" commenta a sua volta il sottosegretario all'Economia, Pier Paolo Baretta. Carlo Cottarelli, "sta lavorando sodo e ci sono già i primi segnali". I tagli verranno fatti con il cesello, analizzando le criticità comparto per comparto, per superare la logica delle riduzioni lineari che è stata la via più facile nei tanti momenti di emergenza degli ultimi anni. L'attuale governo ''è nella condizione ideale per attaccare il problema della spesa pubblica perché in un governo di larghe intese ciascuno taglia un po' la spesa degli altri'', ha detto Piero Giarda, che aveva messo a punto durante il governo Monti un dossier proprio sulla spesa pubblica, base di partenza anche per il lavoro di Cottarelli. E infatti tra i primi incontri del Commissario c'è stato proprio quello con l'ex ministro Giarda. ''Ci aspettiamo dei tagli selettivi e rimessi alle stesse amministrazioni che hanno padronanza della visione delle loro esigenze e delle loro disponibilità e delle esigenze dei cittadini in termini di servizi'', ha evidenziato il presidente emerito della Corte dei Conti Luigi Giampaolino. La spesa pubblica ammonta alla macro-cifra di 800 miliardi di euro ma una parte non è intaccabile. Ma nel mirino anche le tante municipalizzate, le consulenze, l'utilizzo degli immobili pubblici.

Un ruolo primario dovrebbe essere giocato anche dalla razionalizzazione e centralizzazione degli acquisti attraverso la Consip. L'obiettivo finanziario della spending review non è stato quantificato anticipatamente ma potrebbe essere quello di mettere in cantiere tagli per oltre 10 miliardi di euro in tre anni. Questa è infatti la cifra necessaria, tra il 2015 e il 2016, per evitare maxi-tagli agli sconti fiscali già decisi nella legge di Stabilità all'esame del Parlamento. Al momento comunque la quantificazione vera e propria degli effetti della spending review nello stesso ddl Stabilità è cauta: 600 milioni di euro nel 2015 e 1,31 miliardi di euro a decorrere dall'anno 2016. In ogni caso alcuni primi risultati dovranno essere raggiunti già nel breve periodo, nel 2014; si guarda infatti proprio ai tagli di spesa per finanziare un ampliamento degli sgravi fiscali. ''Cruciale'' è infatti la parola usata più volte in questi giorni dal ministro dell'Economia Fabrizio Saccomanni per indicare il processo in corso di revisione della spesa. Dal canto suo il ministro Lorenzin sostiene che “è necessario intervenire attraverso la concreta realizzazione di un processo di appropriatezza, tagliando i ricoveri inappropriati, che consentirà agli ospedali di sviluppare tutta la loro capacità produttiva, per dare vita a una rete ospedaliera in grado di erogare prestazioni sicure e di qualità''.  Ma è importante anche, aggiunge il ministro, ''intervenire sugli sprechi derivanti da assenza o carenza di integrazione ospedale-territorio, da carenza di assistenza domiciliare e di welfare di comunità, nonché sugli sprechi derivanti dagli errori in sanità''. ''Il nuovo Patto per la salute - ricorda - affronta argomenti rilevanti quali la programmazione del fabbisogno standard del Ssn e dei fabbisogni standard regionali, nonché l'aggiornamento dei Livelli essenziali di assistenza, tema quest'ultimo che riveste un ruolo primario e che trova nel patto la sede di confronto in relazione all'esigenza di garantire quel nucleo irrinunciabile del diritto alla salute''.

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Fonte: governo, fadda, ministero salute, ministero economia

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