Sulla nuova remunerazione no a una trattativa affidata alle Regioni. Assofarm nell'incontro tra il presidente dell’associazione di categoria, Venanzio Gizzi, e il direttore generale dell’Aifa Luca Pani ribadisce la contrarietà degli iscritti: “Secondo la Federazione nazionale delle farmacie comunali» recita il comunicato diffuso da Assofarm all’indomani del colloquio «per la pratica della distribuzione diretta non è dimostrata alcuna maggiore efficienza rispetto ad altre soluzioni.
È invece certo che tramite la distribuzione diretta si sottraggono risorse economiche alle farmacie territoriali e soprattutto si costringe il cittadino a recarsi presso la farmacia ospedaliera”. Riguardo alla riforma della Remunerazione, Assofarm ha espresso il timore che si possa realizzare una riforma mancata. Sia per quanto riguarda i tempi, sia per i contenuti. “Riteniamo - ha detto Gizzi - che non siano più possibili ritardi e tentennamenti, e siamo altresì convinti che la definizione della nuova remunerazione non possa avvenire a livello regionale. Pensiamo che, pur nel rispetto del federalismo regionale, si debbano contrastare provvedimenti che rischiano di degradare il principio di eguale diritto all'assistenza sanitaria pubblica per tutti i cittadini italiani”. I sussulti che a tratti scuotono governo e maggioranza non aiutano, ma il proposito di Federfarma rimane quello di chiudere la partita sulla remunerazione entro la fine dell’anno, come vuole il dpcm dello scorso giugno.
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Fonte: aifa
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