Le Regioni zoppicano ancora, soprattutto sul fronte vaccinazioni ma nel complesso il quadro comincia a girare in positivo visto che nel 2011 diventano 9, circa la metà, quelle 'promosse' nell'erogazione dei Livelli essenziali di assistenza, tutte quelle prestazioni che dovrebbero essere garantite in modo omogeneo su tutto il territorio. A entrare nel gruppo di testa, tra le Regioni a statuto ordinario, la Liguria, che tra 2010 e 2011 ha fatto bene i suoi 'compiti' secondo il monitoraggio Lea del ministero della Salute, uno degli adempimenti cui sono tenute le Regioni (che consente tra l'altro di accedere a un 3% in più di finanziamento 'premiale' dal fondo sanitario nazionale).
Ma a dare segni incoraggianti sono anche altri tre territori alle prese con i conti in rosso della sanità, Lazio, Sicilia e Molise, anche in virtù, si osserva nel report, del buon esito dei piani di rientro. Ancora non si parla di sufficienza piena, quel disco verde che hanno anche Emilia Romagna, Umbria, Toscana, Marche, Veneto, Piemonte, Lombardia e Basilicata, ma si cominciano a vedere indicatori di inversione di tendenza: tutte e tre le Regioni dovranno comunque ancora impegnarsi in particolare su vaccini, assistenza residenziale e ospedaliera e sui programmi di screening cui in generale ancora una percentuale troppo bassa di italiani aderisce. Nella fotografia scattata dal report, restano tra le 'bocciate' invece Campania, Puglia e Calabria, che presentano valori 'critici' o comunque non ancora sufficienti per tutti i 21 criteri analizzati (Griglia Lea) Tra le buone performance registrate nel 2011 si annoverano soprattutto un calo dei ricoveri, insieme a un aumento dell'appropriatezza, cioè meno cure inutili per i pazienti (erogate peraltro a carico del pubblico). Quindi meno inefficienza, una delle 'parole chiave' anche per guardare al nuovo Patto per la Salute, ancora in via di definizione. Ma la corretta erogazione dei Lea ha, e avrà un ruolo anche nella definizione dei costi standard, visto che si tratta di uno degli adempimenti indispensabili per poter essere annoverate tra le Regioni benchmark.
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Fonte: ministero della salute
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