È in dirittura d’arrivo il modello di ricetta “transfrontaliera” che i pazienti di un Paese dell’Ue dovranno portare con sé quando si trovano in un altro Stato membro e necessitano di un farmaco etico. Il problema è che ogni Paese sta per definire il proprio modello, da cui una situazione non dissimile dall’attuale dove il farmacista deve verificare “a tentoni” l’autenticità della ricetta e l’opportunità di spedirla.
L’unica differenza, si legge su Filodiretto, arriverà dal fatto che i nuovi modelli nazionali saranno standardizzati per quanto riguarda le informazioni da riportare: nome del paziente, farmaco, dosaggio, principio attivo. Per aiutare le farmacie a orientarsi tra le ricette “transfrontaliere” dei 27 Paesi dell’Ue, il 13 novembre l’Assemblea generale del Pgeu ha fatto propria la proposta di Federfarma affinché ogni rappresentanza nazionale dei farmacisti invii alla sede di Bruxelles il modello adottato dal proprio paese; la segreteria del Pgeu provvederà poi a fornire le farmacie con una raccolta completa delle ricette approvate, in modo da aiutare il farmacista a orientarsi. Nel frattempo, Federfarma ha già cominciato a lavorare perché dall’anno nuovo siano a disposizione degli associati tutti i modelli, consultabili attraverso il sito Internet del sindacato.
Fonte: federfarma
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