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Fofi, dal rinnovo della convenzione la spinta per il futuro

Farmacia Redazione DottNet | 27/11/2013 21:12

Uno sforzo per tutti i farmacisti affinché il diritto alla salute sia maggiormente tutelato. Ma occorre partire dalla Convenzione, indispensabile per dare sicurezza alla categoria. Il presidente della Federazione degli Ordini dei farmacisti (Fofi), Andrea Mandelli, nel corso del Consiglio nazionale della Federazione, ha tracciato le linee guida delle farmacie: “La situazione rimane difficile, e la strada che abbiamo di fronte è tutt’altro che in discesa. Ma in questo frangente si è imposta, a tutti i livelli, la consapevolezza che bisogna produrre risultati concreti e che l’opinione pubblica possa comprendere. Potrà richiedere tempo e fatica, ma abbiamo in mano le chiavi per contribuire, per la nostra parte, a un futuro migliore per noi e per tutta la collettività”.

 Mandelli incalza: "È da tempo che stiamo proponendo un’evoluzione del ruolo dei farmacisti che va ad inserirsi in una più generale rivoluzione della tutela della salute. E – aggiunge il presidente della Fofi - stiamo lavorando con la stessa logica che abbiamo imparato nella aule universitarie e nei laboratori: la logica dell’esperimento, della prova dei fatti. Abbiamo un progetto forte e sappiamo per esperienza diretta che va incontro alle necessità delle persone, dei milioni di persone, che ogni giorno assistiamo”. I farmacisti, secondo Mandelli, sono oggi "interlocutori necessari per operare il cambiamento dell’assistenza" e per farlo hanno acquisito "strumenti culturali e normativi preziosi, il cui valore, però - secondo Mandelli - , ora deve essere fatto pesare e difeso nelle sedi in cui si discute, per cominciare, del rinnovo della Convenzione”. Si è cominciato nel 2006, quando è stata varata la prima legge sulla farmacia dei servizi, dove “è previsto esplicitamente che il farmacista partecipi a iniziative volte a rinforzare l’aderenza alle terapie. E questo è il nucleo forte della pharmaceutical care, che tutti riteniamo la via maestra per il futuro della professione: è bene tenerlo sempre presente”, e poi via via le ricerche dell’Osservatorio Fofi -Sda Bocconi, l’avvio della sperimentazione del MUR, fino all’introduzione del Dossier farmaceutico all’interno del Fascicolo sanitario elettronico, prevista dal Decreto del fare grazie a un emendamento presentato al Senato dallo stesso Mandelli, che è anche senatore di Fi-Pdl. “Anche questo è un passaggio fondamentale per un altro importante obiettivo: l’implementazione del dossier farmaceutico come parte della documentazione clinica del paziente o, per essere più precisi, dell’assistito.

E’ un elemento fondamentale per diversi motivi. Il primo è che la registrazione puntuale dei farmaci dispensati al cittadino – tutti, quelli prescritti come quelli da automedicazione – è la base per lo svolgimento della pharmaceutical care: dalla farmacovigilanza, al controllo dell’appropriatezza alla prevenzione delle interazioni, dal miglioramento dell’aderenza alla terapia alla riduzione degli sprechi”, ha spiegato Mandelli. Secondo il quale “altrettanto fondamentale è che il farmacista, avendo la responsabilità della compilazione del dossier, non solo entra a pieno titolo nel circuito della sanità elettronica, ma ha finalmente il modo di comunicare con il medico attraverso un documento condiviso, di alimentare il flusso di informazioni che finora è sempre mancato nell’organizzazione della sanità italiana. In una parola di avere un ruolo nella cura, che è la base del modello della farmacia dei servizi". Mandelli ha toccato anche l'argomento disoccupazione: “è un momento nel quale molti colleghi, giovani e non più giovani, vivono con un reale senso di angoscia la possibilità di non trovare lavoro o di perderlo". E la prima risposta da dare, secondo il presidente della Fofi, è quella di "mantenere alta la vigilanza sul fenomeno dell’abusivismo. E’ vero che non disponiamo di strumenti di vigilanza e di repressione, ma abbiamo il dovere di esercitare tutta la nostra forza di persuasione perché si metta fine alla pratica di affidare a personale non qualificato le funzioni che spettano soltanto al farmacista". 

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Fonte: fofi

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