In occasione dell’ultimo Consiglio Nazionale della Fondazione Enpam, tenutosi il 30 novembre scorso per l’approvazione del Bilancio Preventivo 2014, il presidente Alberto Oliveti ha delineato i prossimi passaggi per l’approvazione del nuovo Statuto della Fondazione, che ridefinirà la rappresentanza all’interno dell’Enpam fra le diverse componenti della categoria.
Un’attenzione particolare nel nuovo documento sarà certamente riservata ai compensi degli amministratori, oggetto nei mesi scorsi di pesanti critiche da parte di uno sparuto ma agguerrito gruppo di oppositori. Secondo le probabili linee di riforma, dovrebbero essere ulteriormente limati gli importi erogabili per indennità di trasferta e rimborsi spese, mentre non si escludono interventi sulle indennità di carica, in presenza di duplicazioni di incarichi in società satellite della Fondazione. E a proposito d'indenità di trasferta, nell'ultima seduta c’è stato un serrato confronto tra i 106 consiglieri-presidenti d’Ordine. I numeri uno degli ordini di Bologna e di Milano, rispettivamente Giancarlo Pizza e Roberto Carlo Rossi hanno proposto di equiparare il gettone Enpam a quello Fnomceo: secondo i due rappresentanti Fnomceo un presidente che si reca al consiglio nazionale della Federazione degli ordini riceve come indennità al netto dei rimborsi 300 euro, contro i 1100 che ottiene se partecipa ad una riunione del consiglio Enpam. Tuttavia, nonostante la mozione sia stata respinta a larghissima maggioranza, si è trattato solo di un rinvio dopo che il consiglio ha approvato una mozione firmata da 18 consiglieri in cui si chiede, appunto, di rinnovare la discussione in altra data, probabilmente fra tre mesi. Intanto il nuovo statuto, è attualmente all’esame della Commissione Paritetica Enpam-Fnomceo che l’ha redatta, con il concorso della Commissione Tecnico-Giuridica interna all’Enpam. La bozza sarà portata all’attenzione del Consiglio Nazionale della Federazione degli Ordini nella seduta del 13 dicembre per le opportune valutazioni.
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Fonte: interna
Se il medico o l’odontoiatra dipendente, a 65 anni di età, ha raggiunto il diritto alla pensione (cioè ha 42 anni e 10 mesi di anzianità contributiva più tre mesi di finestra se uomo e 41 anni e 10 mesi se donna), deve essere collocato a riposo
Quando ad essere accentrati sono periodi contributivi particolarmente lunghi, il costo può diventare importante e divenire un deterrente spesso insuperabile
L’integrazione, in Enpam, è curata dal Servizio Trattamento Giuridico e Fiscale delle Prestazioni, dell’Area della Previdenza.
Il cedolino è già disponibile, mentre i pagamenti partiranno a inizio mese
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