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L'Enpaf risponde sui problemi occupazionali

Pneumologia Redazione DottNet | 07/12/2013 16:29

In questo momento difficile per la professione l’Enpaf «sta facendo la sua parte», ma non tocca all’ente dare risposta ai problemi di occupazione e precariato che affliggono la categoria. E’ l’avvertimento che arriva dal presidente dell’istituto di previdenza dei farmacisti, Emilio Croce, dopo le sollecitazioni di Conasfa (Coordinamento delle associazioni di farmacisti non titolari) per interventi di sostegno a favore di disoccupati e atipici.

 «La crisi del Paese ha pesanti riflessi nel nostro settore» osserva Croce nel comunicato diffuso nei giorni scorsi e ripreso da Filodiretto «e proprio a fronte dell’attuale situazione l’ente ha recentemente approvato una modifica al regolamento che riduce la quota contributiva di solidarietà per i colleghi disoccupati; nel contempo, sono state rafforzate tutte le misure assistenziali straordinarie a favore dei lavoratori atipici, dei borsisti e dei precari, privi di altra copertura previdenziale obbligatoria oltre alla nostra». Inoltre, continua il presidente dell’Enpaf, «è di prossima approvazione un nuovo intervento straordinario a favore dei farmacisti rurali sussidiati a basso reddito, oggetto di confronto con il Sunifar, ed è nel piano del Consiglio di amministrazione realizzare nuovi interventi a sostegno del reddito dei molti colleghi in difficoltà».

Tuttavia, conclude la nota, i problemi della categoria riguardanti il lavoro possono trovare risposta soltanto con «l’assunzione delle rispettive responsabilità da parte di tutti e la condivisione di un progetto di rilancio e di sostenibilità del settore farmaceutico», che deve trovare «nelle rappresentanze della professione, a tutti i livelli, la necessaria unità di intenti». Non ci si può certo aspettare che «in un settore desertificato, le risposte risolutive a tali problemi possano arrivare solo dalla previdenza e dall’assistenza del nostro ente». 

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Fonte: federfarma,

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