Canali Minisiti ECM

Enpaf, nel 2014 saranno rivalutate tutte le pensioni

Previdenza Redazione DottNet | 18/12/2013 12:14

Rivalutazione in arrivo per tutte le pensioni Enpaf, a prescindere dall’importo del trattamento. Lo ha deciso il Consiglio nazionale dell’ente nella seduta del 26 novembre, su proposta del Cda: la perequazione, che deve ancora ottenere il via libera degli enti di vigilanza, dovrebbe scattare dal 1 gennaio sulla base della variazione (1,2%) sull’indice Istat dei prezzi al consumo indicata dal dicastero dell’Economia.

A darne notizia è l’ultimo numero della newsletter dell’Enpaf: la disciplina legale della perequazione, spiega la nota, prevede che la misura da applicarsi per l’anno entrante venga individuata in via provvisoria entro il novembre precedente con un decreto dei Ministeri competenti; la variazione definitiva e il possibile conguaglio vengono invece individuati entro il novembre dell’anno interessato, sempre tramite decreto.
Nel 2012 e 2013, ricorda ancora l’Enpaf, la rivalutazione delle pensioni si era limitata ai soli trattamenti di importo complessivo non superiore a tre volte il minimo Inps, secondo lo stesso meccanismo previsto per la previdenza generale dal decreto “Salva-Italia” (dl 201/2011, convertito nella legge 214/2011). Grazie a quell’intervento, l’ente di previdenza aveva potuto beneficiare di un importante contenimento della spesa previdenziale.

Nel 2014, invece, «l’entrata in vigore delle modifiche regolamentari in materia di pensioni di vecchiaia e di anzianità» e le previsioni tecniche attuariali «che confermano per l’Enpaf l’equilibrio del saldo previdenziale nell’arco di un cinquantennio», hanno convinto il consiglio di amministrazione ad autorizzare la perequazione per tutti i trattamenti.
Lo stesso adeguamento, conclude la nota, verrà applicato ai coefficienti economici che determinano l’ammontare delle future pensioni, come vuole il meccanismo “a prestazione predefinita” adottato dall’Enpaf.

Fonte: federfarma, enpaf

pubblicità

Se l’articolo ti è piaciuto inoltralo ad un collega utilizzando l’apposita funzione

Commenti

I Correlati

Se il medico o l’odontoiatra dipendente, a 65 anni di età, ha raggiunto il diritto alla pensione (cioè ha 42 anni e 10 mesi di anzianità contributiva più tre mesi di finestra se uomo e 41 anni e 10 mesi se donna), deve essere collocato a riposo

Quando ad essere accentrati sono periodi contributivi particolarmente lunghi, il costo può diventare importante e divenire un deterrente spesso insuperabile

Integrazione al minimo delle pensioni Enpam

Previdenza | Redazione DottNet | 29/08/2024 18:22

L’integrazione, in Enpam, è curata dal Servizio Trattamento Giuridico e Fiscale delle Prestazioni, dell’Area della Previdenza.

Il cedolino è già disponibile, mentre i pagamenti partiranno a inizio mese

Ti potrebbero interessare

Se il medico o l’odontoiatra dipendente, a 65 anni di età, ha raggiunto il diritto alla pensione (cioè ha 42 anni e 10 mesi di anzianità contributiva più tre mesi di finestra se uomo e 41 anni e 10 mesi se donna), deve essere collocato a riposo

Quando ad essere accentrati sono periodi contributivi particolarmente lunghi, il costo può diventare importante e divenire un deterrente spesso insuperabile

Integrazione al minimo delle pensioni Enpam

Previdenza | Redazione DottNet | 29/08/2024 18:22

L’integrazione, in Enpam, è curata dal Servizio Trattamento Giuridico e Fiscale delle Prestazioni, dell’Area della Previdenza.

Il cedolino è già disponibile, mentre i pagamenti partiranno a inizio mese

Ultime News

Più letti