Firmato il 30 dicembre scorso dal presidente Napolitano e pubblicato in serata sulla Gazzetta ufficiale, il decreto Milleproroghe è già in vigore. Confermata, all’articolo 7, la norma che sposta di dodici mesi la scadenza entro la quale il Governo deve riformare la remunerazione delle farmacie, anche se Federfarma intende premere perché l’obiettivo sia raggiunto ben prima del nuovo termine:
«Il nostro intento rimane sempre lo stesso» conferma a Filodiretto la presidente del sindacato, Annarosa Racca «miriamo a definire con la parte pubblica un nuovo modello di remunerazione che, pur nella difficoltà economica complessiva del paese, possa assicurare all’azienda farmacia solidità e sostenibilità. Nel corso delle trattative, naturalmente, dovremmo riuscire a mantenere saldi alcuni principi irrinunciabili, in particolare una strutturazione dei compensi che consenta di recuperare al canale i medicinali oggi distribuiti in diretta».
Presidente, ora che il Milleproroghe è legge quali sono le previsioni…
Ci attendiamo che, passate le feste, il confronto già avviato sul nuovo modello riprenda con la stessa intensità che ha avuto in queste ultime settimane. Non riteniamo, in sostanza, che dietro al rinvio di un anno della scadenza ci sia l’intenzione di mettere in pausa la trattativa per poi riprenderla tra dieci mesi. Spinge a tale considerazione anche la sostanza degli incontri tenutisi con il ministero della Salute in questi ultimi due mesi e il conseguente ritmo del lavoro tecnico sviluppato con l’Aifa: il percorso coperto finora è soddisfacente e fa ben sperare per uno spedito e proficuo proseguimento. L’opportunità di ulteriori e intensi approfondimenti, tra l’altro, sarà utile anche per valutare alcune novità emerse nell’ultimo periodo: per cominciare, notiamo un rallentamento dell’effetto “generici” sulla spesa Ssn che merita altre riflessioni; poi, va soppesata la rivendicazione di un ruolo autonomo avanzata sul tema remunerazione dalle Regioni. Sono due elementi da valutare attentamente nel proseguo delle trattative, che non potranno non tenere conto dell’assetto complessivo dell’assistenza farmaceutica quale scaturirà dal Patto per la salute.
Le condizioni del confronto sono le medesime dello scorso anno o c’è qualche difficoltà in più?
Dobbiamo intanto rivolgere un sentito grazie al ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, che sulla remunerazione fin dal suo arrivo al dicastero ha espresso la volontà di procedere in maniera condivisa con i titolari e tutta la filiera. Questo ha richiesto un intenso lavoro “diplomatico” con le altre componenti, perché c’erano posizioni talvolta distanti. Abbiamo lavorato giorno per giorno per levigare le asperità e le dissintonie e per questo devo ringraziare tutte le sigle della filiera per la disponibilità dimostrata. Ancora oggi siamo in attesa della posizione ufficiale e definitiva di una parte della distribuzione intermedia che, tuttavia, sono certa non mancherà di assicurare infine il suo contributo fattivo. I distributori intermedi conoscono perfettamente le difficoltà che incontrano le farmacie e sono consapevoli che un consolidamento delle stesse si tradurrà inevitabilmente in una maggiore tutela per le aziende di distribuzione intermedia.
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Fonte: federfarma, filodiretto
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