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A confronto Comitato settore e sindacati sul contratto

Sanità pubblica Redazione DottNet | 09/01/2014 17:37

Si è svolto presso la sede della Conferenza delle Regioni, un incontro fra il Presidente del Comitato di Settore "Regioni-Sanità", Claudio Montaldo, e le organizzazioni sindacali delle Regioni e della sanità. Nel corso del confronto è stato affrontato il tema del rinnovo contrattuale.

 "Bisogna avviare una stagione contrattuale per cambiare sanità e pubblica amministrazione e il nuovo contratto - ha detto Montaldo - può rappresentare da un lato un'occasione per favorire i processi di innovazione nella sanità e in generale nella pubblica amministrazione, dall'altro può progressivamente ridare fiducia ai lavoratori del settore dopo 5 anni di blocco e di contrazione delle risorse economiche ed umane". L'approccio proposto al tavolo è pragmatico per dare attuazione all'articolo 40 del decreto legislativo 165/01 e della Legge 150/2009 che hanno portato all'istituzione di 4 comparti della Pubblica amministrazione, fra cui quello "Regioni-Sanità". A questo proposito Montaldo ha reso noto alle organizzazioni sindacali di aver avviato, congiuntamente con il Presidente del Comitato di settore delle Autonomie locali, Umberto Di Primio, un'azione di sollecitazione al Ministro della Pubblica amministrazione per l'emanazione dei provvedimenti di competenza. Montaldo ha sottolineato la necessità di porre attenzione alla "variabile tempo", evitando ulteriori rimandi e dilazioni, concentrandosi sull'obiettivo del rinnovo contrattuale. "Naturalmente in questo quadro - ha spiegato Montaldo - occorrerà affrontare e risolvere il tema della creazione di un'area contrattuale per la dirigenza medica e sanitaria". Infine secondo Montaldo è importante costruire una "sintonia con i lavori avviati dalle Regioni, dal ministero della salute e dal ministero dell'economia per il nuovo Patto per la salute e con la contrattazione dell'area convenzionale (medicina generale, la pediatria e la specialistica)".  

Il commento di Fassid: "Poiché per altri due anni non sarà possibile discutere di aumenti salariali, auspichiamo che l'apertura della trattativa sulla parte normativa del contratto della dirigenza medica, annunciata oggi dal presidente del Comitato di settore Regioni-Sanità, Claudio Montaldo, possa servire a sbrogliare le questioni irrisolte della nostra categoria" spiega Francesco Lucà, coordinatore nazionale Fassid e segretario del Sindacato nazionale radiologi.

  "Pensiamo ad esempio al tema delle assicurazioni professionali rimasto in stand by: quale occasione migliore per costruire contrattualmente un sistema assicurativo funzionante e uguale per tutti? O, ancora, perché non approfittarne per dirimere il problema della responsabilità professionale, definendola attraverso il contratto? I temi non mancano, serve solo la buona volontà e in questo modo la contrattazione avrebbe un significato forte e importante”. "Vorremmo poi sederci al tavolo della trattativa anche per sbloccare la legge 122/2010 nella parte che impedisce le progressioni economiche aziendali. L'abbiamo già detto in passato e non ci stancheremo di ripeterlo: non c'è motivo per cui non possiamo utilizzare i fondi aziendali, i soldi ci sono già e lo Stato non dovrebbe spendere niente, in questo modo si potrebbero garantire gli scatti di anzianità ridando fiato alla categoria". "È di oggi infine la notizia che le Regioni sarebbero favorevoli a costituire un'area di contrattazione separata per la dirigenza medica e sanitaria. L'idea ci trova d'accordo, ma a questo punto serve un atto politico, un intervento della Funzione pubblica per superare quanto disposto nel 2009 dalla legge Brunetta. Quel che intendiamo, insomma è che i sindacati ci sono: abbiamo idee e voglia di collaborare, e speriamo di trovare una controparte altrettanto pronta e disponibile ad ascoltarci".
 

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Fonte: comitato settore, sindacati, fassid

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