Quando il farmacista si fa carico dell’aderenza alla terapia riscuote il consenso del paziente, ma anche del medico curante. Questa la conclusione cui è giunta la seconda fase del Progetto pilota sull’MUR (Medicine Use Review, revisione dell’uso dei medicinali) patrocinata dalla FOFI, che ha coinvolto circa 900 pazienti affetti da asma.
Con l’ausilio di un questionario molto articolato, la ricerca ha analizzato il feedback dei pazienti che sono stati sottoposti alla revisione, ma ha altresì registrato i commenti ai dati del progetto pilota di un gruppo di medici di medicina generale della SIMG, grazie a un focus group organizzato nel corso dell’ultimo congresso della società scientifica. “Voglio ringraziare il presidente della SIMG, Claudio Cricelli, il vicepresidente Ovido Brignoli e il responsabile nazionale dell’area Farmaco Ettore Saffi Giustini per averci aiutato nella realizzazione di questa parte dello studio” dice Andrea Manfrin, clinical lecturer della Medway School of Pharmacy dell’Università del Kent e Principal Investigator dello studio. “Complessivamente”, prosegue Manfrin, “i cittadini hanno confermato un elevatissimo gradimento per questa prestazione, e una percentuale molto significativa – il 75% - ha dichiarato di avere tratto beneficio dall’intervento del farmacista, tanto che è stata una richiesta comune potersi sottoporre all’MUR periodicamente (ogni tre mesi). Ma anche i medici di medicina generale sono stati concordi nel giudicare l’MUR uno strumento importante per migliorare l’aderenza alla terapia e anche per creare un percorso condiviso per migliorare l’assistenza ai pazienti”. “Siamo soddisfatti che da questa seconda fase della nostra sperimentazione sia emerso un dato fondamentale: l’intervento del farmacista a supporto dell’aderenza alla terapia è apprezzato sia dai cittadini sia dai medici di medicina generale, che sono nostri fondamentali interlocutori sul territorio” dice il presidente della FOFI, Senatore Andrea Mandelli, unendosi al ringraziamento alla dirigenza della SIMG. “E’ evidente che i tempi sono maturi per sviluppare un nuovo modello di assistenza che veda una collaborazione concreta tra i professionisti della salute mettendo al centro, come emerge anche da questa ricerca, il paziente e le sue necessità. La Federazione”, prosegue Mandelli, “in questi anni ha operato per mettere a disposizione dei farmacisti italiani tutti gli strumenti necessari per avere un ruolo nel processo di cura che sia all’altezza dei tempi: dalla Legge sui servizi in farmacia al Dossier farmaceutico, provvedendo anche a sperimentare sul territorio le nuove prestazioni del farmacista. Il nostro percorso, comunque, non finisce qui: a breve inizierà uno studio controllato volto a dimostrare i benefici dell’MUR anche sul piano clinico ed economico. Ci auguriamo che, evidenze scientifiche alla mano, si passi finalmente a implementare il nuovo modello di servizio farmaceutico di cui il paese ha bisogno per una tutela della salute migliore e sostenibile” conclude il presidente della FOFI
I dati in sintesi:
Il feedback dei Pazienti
I ricercatori delle quattro province coinvolte, Brescia, Pistoia, Torino e Treviso, hanno ottenuto complessivamente le risposte a un questionario articolato di 274 pazienti, più di un quarto di quelli che avevano partecipato alla sperimentazione (895). Molti gli aspetti indagati, a cominciare dalle aspettative che il paziente nutriva nei confronti dell’MUR: le prime tre risposte indicate (era possibile la scelta multipla) sono state: 1) “assicurami di stare usando correttamente i farmaci prescritti” (62,9%); 2) “avere maggiori informazioni sui medicinali prescrittimi” (60,8%); 3) “avere maggiori informazioni sulla mia condizione clinica” (50%). All’ultimo posto si è piazzata “discutere i problemi o le preoccupazioni relative ai farmaci prescritti” (29%), dato coerente con quelli raccolti durante la prima fase del progetto, nella quale i pazienti avevano dichiarato in larga maggioranza di non avere difficoltà con la terapia o la gestione della malattia, ma successivamente è emerso che il 60% dei pazienti sottoposti all’MUR presentava almeno un problema.
Il secondo aspetto indagato era il gradimento della prestazione ricevuta. Qui i pazienti dovevano dichiarare il loro accordo con una serie di affermazioni.
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Fonte: fofi
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