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Hra Pharma contro Sigo: nessun boom per la pillola del giorno dopo

Farmaci Redazione DottNet | 01/03/2014 18:24

Botta e risposta tra la Sigo e Hra Pharma. La Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia, in occasione del lancio della campagna sulla contraccezione 'Love it! Sesso consapevole', pensata per le giovani tra i 18 e 25 anni, aveva affermato che la pillola del giorno dopo, al contrario della pillola contraccettiva, ha conosciuto una crescita vertiginosa, pari al 60% in 7 anni, ponendosi tra i primi cinque farmaci venduti in Italia. Dati, tuttavia, smentiti da Alberto Aiuto, amministratore delegato di Hra Pharma Italia, azienda farmaceutica leader per la contraccezione d'emergenza.

Ma andiamo per ordine cominciando dai numeri diffusi dalla Sigo: In Europa  l'Italia è il fanalino di coda nella contraccezione ormonale con il 14-16%, a fronte delle ragazze olandesi (50%), inglesi (35%), francesi (40%) e tedesche (30%). Il 42% delle under 25 italiane non utilizza alcun metodo contraccettivo alla prima esperienza sessuale e la conseguenza è che una gravidanza su cinque non è desiderata e il consumo della pillola del giorno dopo, dicevano alla Sigo, è aumentato del 60% negli ultimi sette anni.

La pillola del giorno dopo: Ed ecco dove nasce il contenzioso: se la pillola contraccettiva è ancora poco usata dalle donne italiane, quella cosiddetta del giorno dopo invece ha conosciuto una crescita vertiginosa, pari al 60% in 7 anni, ponendosi tra i primi cinque farmaci venduti in Italia, hanno spiegato i  ginecologi della Società italiana di ostetricia e ginecologia (Sigo). ''I dati ci dicono - conferma Nicola Surico, past president Sigo - che nel 2013 nel nostro Paese sono state vendute 350mila pillole del giorno dopo e 11mila confezioni di pillola dei 5 giorni dopo. Numeri importanti che forniscono un'indicazione allarmante di quanto oggi le adolescenti non siano in grado di comprendere l'importanza di proteggersi dai rischi di una gravidanza in età precoce e non valutano le conseguenze di un uso ripetuto e corrente di questi metodi''.

Molte giovani ricorrono alla contraccezione d'emergenza perchè arrivano ad avere i primi rapporti senza alcuna protezione, e in alcuni casi come routine, non avendo partner fissi. ''L'età del primo rapporto si è molto abbassata - rileva Novella Russo, ginecologa della Clinica Valle Giulia di Roma - in alcuni casi a 12-13 anni. I dati dell'Istituto superiore di sanità rivelano che il 18% dei ragazzi di 14-15 anni ha già avuto rapporti completi e il 45% incompleti''. Spesso si arriva al primo rapporto impreparati, senza grande consapevolezza e informazioni. ''Alcune credono che con il primo rapporto non si possa rimanere incinta, e amano correre il rischio - continua Russo - Le adolescenti spesso ricorrono alla contraccezione d'emergenza in modo premeditato, perchè non avendo partner fissi, ma anche dai 5 ai 15 in un anno, ritengono inutile prendere un contraccettivo ormonale in modo fisso''. La pillola del giorno dopo ''non va comunque demonizzata - conclude Rossella Nappi, docente di Ginecologia dell'università di Pavia - perchè è l'ultimo baluardo contro un aborto, che è sempre un evento traumatico. La contraccezione va pensata prima, a 360°, anche per proteggersi dalle malattie sessualmente trasmissibili''.

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Hra smentisce, nessun boom: Ed ecco la reazione di Hra: ''Le notizie riportate dagli organi di stampa e relative a un presunto boom di vendite della pillola del giorno dopo sono inesatte. Dal 2008 ad oggi il ricorso alla contraccezione d'emergenza ha fatto registrare un calo del 4%'', dice Alberto Aiuto, amministratore delegato di Hra Pharma Italia, azienda farmaceutica leader per la contraccezione d'emergenza, commentando i dati presentati giovedì scorso dalla Società italiana di ginecologia (Sigo) al lancio della campagna 'Love it! Sesso consapevole'.  Dire che il ricorso alla pillola del giorno ''è cresciuto del 60% in 7 anni - spiega - non risponde al vero. I dati invece ci parlano di una flessione del 4%''. I dati delle vendite forniti dall'azienda mostrano infatti che si è passati da 378mila confezioni nel 2008, a 360mila nel 2009, per poi calare ancora a 349mila nel 2010. ''C'è stato poi un aumento nel 2011 con 354mila confezioni vendute - continua Aiuto - e nel 2012 con 364mila, per poi calare nuovamente nel 2013 con 359mila''. E' inoltre errato affermare che la pillola del giorno dopo ''si pone tra i primi cinque farmaci venduti in Italia - prosegue - in quanto la sua prevalenza di utilizzo nella popolazione femminile italiana di età fertile è solo del 2%, uno dei dati più bassi in Europa. I farmaci più venduti sono altri, come del resto è giusto''.  La contraccezione d'emergenza ''è solo un'opzione di scorta e non deve mai sostituire la contraccezione abituale - conclude - Le donne italiane non abusano della contraccezione d'emergenza, e non ci sembra giusto 'creare dei mostri'. Ben vengano iniziative come quella della Sigo di dare maggiori informazioni alle donne sulla contraccezione, ma senza dire inesattezze sulla pillola del giorno dopo, che le donne circoscrivono alla sua funzione di prevenzione e come ultimo baluardo contro l'aborto''.

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 Fonte: sigo, hra

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