Parafarmacie contro farmacie: a salire questa volta sul banco degli imputati è un confronto sul valore economico dei farmaci di fascia C. Secondo una nota dell'Anpi il canale farmacia ha un valore di oltre 25 miliardi l'anno. Ma vediamo come si è giunti a questa conclusione.
Per quantificare valore economico della liberalizzazione dei farmaci di fascia C, in particolare sul costo che ricadrebbe sulla “farmacia” e per converso sui benefici che ne avrebbe la parafarmacia, è necessario rifarsi agli ultimi dati ufficiali del Ministero della Salute. Secondo l'Anpi, complessivamente il “canale farmacia”, nel quale operano anche parafarmacia e GDO, ha il valore di 25,88 miliardi di euro/anno, cosi distribuiti: - Farmaci di fascia A 12,75 MLD di €, - Farmaci di fascia C 2,85 MLD di €, - Farmaci Sop/Otc 2,39 MLD di €, - Altri prodotti 7,89 MLD di €
"Sulla base di quanto riportato da Assosalute (già ANIFA) sul rapporto 2013 di “Numeri e Indici dell’automedicazione” la quota acquisita da parafarmacie/GDO sul mercato dell’automedicazione è pari a 8,3% in volumi e 7,0% in valori (circa 170 milioni di euro)", dicono all'Anpi. Una differenza di percentuale tra volumi e valori, a parità di prodotto venduto, che evidenzia plasticamente il livello di risparmio che la liberalizzazione ha consentito ai cittadini italiani in questi sette anni.
"Volendo trasferire la stessa capacità di penetrazione di parafarmacia/GDO nel mercato dei farmaci di fascia C, si può stimare che alla farmacia si toglierebbero circa 200 milioni di euro/anno ovvero in media 11.000 €/anno a farmacia - commenta l'associazione -. Un importo medio destinato ad approssimarsi a zero per le piccole farmacie rurali, per l’esiguità di fatturato prodotto dalla fascia C ma soprattutto per l’assenza di parafarmacie sul loro territorio.
Fonte: anpi
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