Denise è nata con due gravi malformazioni: la prima le impediva di respirare, e la metteva in immediato pericolo di vita. La seconda, paradossalmente, l'ha salvata: oggi la piccola sta bene, grazie a un intervento record compiuto da una squadra di medici del Policlinico Ospedale Maggiore di Milano.
Denise, che oggi ha 15 mesi, è nata in un ospedale di Milano con una 'stenosi laringo-esofagea', e cioè un grave restringimento della trachea e della laringe che le impediva del tutto il respiro. Sarebbe stato impossibile fare una tracheotomia alla neonata, se non fosse nata con una seconda malformazione che le ha salvato la vita: Denise infatti soffriva anche di una 'fistola tracheo-esofagea', dove in pratica c'era un buco tra il tubo digerente e la trachea. Proprio questo buco ha permesso ai medici di far respirare la bambina per 4 ore, il tempo di trasferirla alla Clinica Mangiagalli dell'Ospedale Maggiore per eseguire la tracheotomia. ''La presenza di queste due malformazioni, di origine congenita - dicono gli esperti del Policlinico - è un caso veramente eccezionale: nella letteratura scientifica, a nostra conoscenza, sono riportati solo due casi similari dei quali uno, visto in Giappone, non ha ancora potuto recuperare la completa autonomia respiratoria tanto da essere ancora sottoposto a tracheotomia''. Al mondo, per la sola stenosi congenita, si contano invece solo 44 casi in tutto. Per subire il vero e proprio intervento chirurgico che avrebbe corretto le due malformazioni, però, Denise ha dovuto aspettare di essere abbastanza grande: per questo è stata affidata alla terapia intensiva neonatale, finchè dopo 5 mesi (lo scorso gennaio) ha raggiunto i 6,1 chili di peso.
Chi è affetto da patologie gravi e validanti potrà beneficiare delle prestazioni di sostegno senza dover attendere l’esito della valutazione sulla propria condizione da parte della commissione Inps
Scotti: Il problema è che questa figura potrebbe nel breve tempo non esistere più per milioni di persone e infine scomparire se non si risolverà l’emergenza della carenza che si sta progressivamente estendendo in tutto il Paese
Testa: "Siamo noi che con le prescrizioni emesse sovente aggiorniamo il FSE automaticamente, mentre ci troviamo sistematicamente a subire le prescrizione di colleghi ospedalieri svogliati, per usare un eufemismo”
In media tre ricoveri su 10 si sarebbero potuti evitare con una migliore presa in carico dei pazienti: il 20% dei medici di base aggiorna il fascicolo sanitario elettronico ed i consulti con i medici ospedalieri sono rari
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