Le statine, i farmaci più usati per abbassare il colesterolo, potrebbero essere usate anche per rallentare la progressione della forma peggiore della sclerosi multipla, che ancora non ha trattamenti. Lo affermano i risultati di un test di fase 2 realizzato dall'University College di Londra pubblicati dalla rivista Lancet.
La simvastatina, la più comune molecola nella classe, è stata testata su pazienti nella fase secondaria progressiva. A 140 pazienti sono stati dati 80 milligrammi al giorno del farmaco o un placebo per due anni, ed è emerso che il gruppo trattato ha avuto una progressione più lenta del 43% rispetto all'altro. ''In questo stadio della malattia il cervello rimpicciolisce dello 0,6% all'anno - spiega Jeremy Chataway, l'autore principale -. Noi siamo riusciti a rallentare sensibilmente il processo, e anche se questo non necessariamente si traduce in una minore disabilità il risultato ci autorizza a sperare e a procedere con un test su una popolazione più ampia''.
fonte: ansa
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