Sono passati dal 5 al 50 per cento negli ultimi 10 anni i risultati positivi della chirurgia per il distacco di retina, sia per la concomitanza di due tecniche singolari utilizzate dal chirurgo oftalmico, sia per il moltiplicarsi dei Centri in grado di eseguirle.
Ne ha parlato Matteo Piovella, Segretario della Società Oftalmologica Italiana (Soi) nel presentare l'88/o Congresso annuale della Società scientifica di Roma. La prima delle due tecniche per riattaccare la retina distaccata - spiega Piovella - attacca la patologia dall' esterno della sclera e consiste in un cerchiaggio del bulbo oculare stesso con strutture biocompatibili fino a creare una gobba al centro dell'occhio che va a 'riprendere' la retina distaccata che viene poi fissata dopo aver eliminato il fluido sottoretinico. La seconda tecnica chirurgica viene utilizzata nei casi più complessi e consiste nella vitrectomia: attraverso un'incisione si asporta il vitreo e dall'interno, utilizzando particolari strumenti si cerca di riattaccare mediante oli siliconati la retina alla parete di fondo dell' occhio.
Lo rivela uno studio pubblicato sul British Medical Journal e condotto da Lingyi Liang, dello State Key Laboratory of Ophthalmology, Zhongshan Ophthalmic Center, presso la Sun Yat-sen University nel Guangdong in Cina
L'esperto spiega i cinque principali problemi oculari che possono presentarsi in estate
In Italia 2 mila casi l'anno ma il 50% non risponde alle cure
"Oltre a maculopatia, cataratta e distacco della retina. Per questo motivo va sempre monitorata attentamente"
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