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Polemica sulla RU 486: dopo il decesso della donna indaga la Procura

Farmaci Redazione DottNet | 11/04/2014 21:01

Solo l'autopsia, prevista per lunedì, stabilirà se c'è un collegamento tra l'interruzione di gravidanza a cui si era sottoposta con la pillola Ru486 e la morte di una donna di 37 anni. Ma è comunque polemica per quella che - se confermato il legame tra il trattamento e il decesso - sarebbe la prima vittima in Italia della cosiddetta pillola dell'aborto.

 La Procura di Torino ha aperto un'inchiesta, al momento di atti relativi, cioè senza ipotesi di reato né indagati, e il ministero della Salute ha aperto un fascicolo, chiedendo una relazione alla Regione Piemonte, mentre il dibattito pubblico si divide tra favorevoli e contrari alla Ru486. Una battaglia, quest'ultima, che rinnova le polemiche su un farmaco la cui sperimentazione venne avviata proprio a Torino nel 2005. "Non vi è nessun nesso teorico di causalità con il mifepristone, perché non ci sono i presupposti farmacologici e clinici", sostiene Silvio Viale, il ginecolo torinese e radicale considerato il 'padre' in Italia della Ru486, che parla di un "evento raro e imprevedibile" e invita ad evitare le strumentalizzazioni. La vittima, insegnante precaria madre di un altro bambino di 5 anni, era alla settima settimana di gravidanza. Lunedì scorso aveva preso la prima pillola, in ospedale, e si era poi fatta dimettere. Al Martini - dove nel 2013 sono state eseguite una sessantina di interruzioni con questo metodo senza che ci siano stati altri problemi - era tornata mercoledì mattina per la seconda somministrazione. "Fino alle 12 il decorso è stato del tutto normale. Anche l'ecografia uterina non aveva evidenziato alcun problema", spiegano i sanitari, che esprimono "costernazione" per l'accaduto. All'ora di pranzo, però, le prime difficoltà a respirare. Da quel momento alla morte, sopraggiunta alle 22.45, ha avuto dieci arresti cardiaci. "Non sappiamo che cosa sia successo, ma possiamo garantire al 100% che non ci sono stati errori", sostengono i sanitari, ai quali "non risultano condizioni patologiche pregresse della paziente o allergie - osservano - tali da indurre ad evitare il protocollo". Gli ispettori del ministero sono già al lavoro. "Abbiamo attivato tutte le procedure automatiche. Non mi pronuncio fino a quando non ci sarà un referto autoptico", commenta il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, mentre la politica chiede al governo di riferire in Aula sul caso e, tra appelli e interrogazioni, invita a fare chiarezza. "Il cielo come un cuore grande", è l'omaggio sui social network degli amici alla vittima, che frequentava un centro sociale torinese ed era impegnata contro le privatizzazioni degli asili nido. Per loro quella della donna è "una morte inspiegabile".

La Ru486 è una pillola abortiva, che consente cioè di interrompere la gravidanza per via farmacologia e non chirurgica. Entrata in commercio in Italia dal 1° aprile 2010, il suo utilizzo fu consentito solo tramite ricovero di tre giorni in ospedale, ma presto diverse regioni l'hanno permesso anche in day hospital. L'ultima a farlo è stata il Lazio, che con una delibera del governatore Zingaretti lo scorso 25 marzo ha dichiarato possibile abortire con l'Ru486 anche in day hospital, previo via libera del medico. La Toscana invece potrebbe essere la prima regione a somministrare la Ru486 anche fuori dagli ospedali, negli ambulatori e nei consultori pubblici. Il consiglio sanitario regionale ha espresso parere favorevole e la Regione valuterà la decisione dei tecnici. - PILLOLA RU486, ECCO COME AGISCE: Può essere somministrata entro la settima settimana di gravidanza. A base di mifepristone, è in grado di interrompere la gravidanza già iniziata con l'attecchimento dell'ovulo fecondato. L'aborto farmacologico tramite Ru486 prevede l'assunzione di due farmaci: la Ru486 appunto (che interrompe lo sviluppo della gravidanza) in abbinamento a una prostaglandina che provoca le contrazioni uterine e l'espulsione dei tessuti embrionali. Ogni Paese in cui la pillola abortiva è commercializzata ha delle regole e delle scadenze precise: la pillola può infatti essere assunta entro un certo periodo di tempo, calcolato in settimane. Cosa diversa è invece la cosiddetta 'pillola del giorno dopo' Norlevo, con la quale la RU486 e' spesso confusa: in questo caso si tratta di un anticoncezionale e non provoca, secondo gli esperti, l'interruzione di una gravidanza, ma impedisce l'eventuale annidamento nell'utero dell'ovulo che potrebbe essere fecondato. - I PAESI DOVE E' IN COMMERCIO: La Ru486 è commerciabile in Francia dal 1988. Nel 1990 fu autorizzata in Gran Bretagna, e un anno dopo in Svezia. Dal 1999 la pillola viene ufficialmente commercializzata in Germania, Austria, Belgio, Danimarca, Finlandia, Grecia e Paesi Bassi, Svizzera, Israele, Lussemburgo, Norvegia, Tunisia, Sudafrica, Taiwan, Nuova Zelanda e Federazione russa. Nel 2005 il mifepristone è stato aggiunto alla lista dei farmaci dall'Organizzazione mondiale della sanità, che ha anche definito delle linee guida.

fonte: ansa

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