La resistenza agli antibiotici, non è più una previsione ma è diventata una realtà in ogni regione del mondo e "una grave minaccia per la sanità pubblica" nel mondo. Lo afferma l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) che ha pubblicato a Ginevra il primo rapporto sulla resistenza antimicrobica su scala mondiale.
"Un'era post-antibiotici - nella quale infezioni comuni e lievi ferite possono nuovamente uccidere - lungi dall'essere una fantasia apocalittica, è una possibilità molto reale per il XXI secolo", ha ammonito Keiji Fukuda, vice Direttore Generale dell'Oms per la sicurezza sanitaria, esortando tutte parti interessate ad un'azione "urgente e coordinata" per combattere la resistenza agli antibiotici. Intitolato "Antimicrobial resistance: global report on surveillance" è stato redatto grazie ai dati provenienti da 114 paesi. Il documento si concentra sulla resistenza agli antibiotici per sette diversi batteri responsabili di malattie gravi comuni, quali le infezioni ematologiche, le diarree, le polmoniti, le infezioni delle vie urinarie e la gonorrea. I risultati sono "molto preoccupanti" e documentano la resistenza agli antibiotici, ed in particolare agli antibiotici di "ultima istanza", afferma l'Oms. La resistenza al trattamento di ultimo ricorso contro le infezioni potenzialmente mortali causate dalla Klebsiella pneumoniae - carbapenemi - si è ad esempio propagata a tutte le regioni del pianeta. Ed anche la resistenza ad uno dei farmaci antibatterici tra i piu' usati per il trattamento delle vie urinarie dovuti all'E. Coli -fluorochinoloni - è diffusa in modo molto ampio. Per Keiji Fukuda, gli antibiotici costituiscono uno "dei pilastri che ci consentono di vivere più a lungo, in migliore salute, e di beneficiare dalla medicina moderna.
fonte: ansa
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