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La dieta dell'occhio, colori dell'orto miniera di antiossidanti

Oculistica Redazione DottNet | 26/11/2008 12:52

Qualche uovo, un pò di cioccolato nero, vino rosso quanto basta. Ma soprattutto frutta e verdura in quantità, meglio se fresche e variopinte. I colori dell'orto sono l'ingrediente principe della dieta dell'occhio: un menù "ricco di vitamine e pigmenti antiossidanti" che promettono di "proteggere retina e cristallino". Mettere nel piatto i cibi giusti forse non eviterà i danni del tempo alle strutture chiave della vista, ma potrà ritardarli e attenuarne la gravità. Parola di Lucio Buratto, oftalmologo milanese autore del libro 'Occhio e alimentazione'. Rispettare le regole d'oro della prevenzione a tavola "è importante fin da neonati - spiega l'esperto in vista dell'88esimo Congresso nazionale della Società italiana di oftalmologia (Soi), ma è fondamentale soprattutto in età adulta e da anziani. Quando l'ossidazione è un processo fisiologico", ricorda. La parola d'ordine per salvarsi gli occhi mangiando, dunque, è fare il pieno di antiossidanti. Ma sotto forma di alimenti 'in purezza', più che di integratori. "Il tema dell'integrazione è molto delicato e va affrontato con cautela", precisa. Fra i tanti 'aiutini' formato pillola, al momento Buratto si sente di promuovere "solo un pò di luteina e magari qualche acido grasso del tipo omega 3 e omega 6".

Per il resto meglio riempire il carrello di "frutta colorata", una miniera di "flavonoidi e vitamine utili agli occhi", e di "verdure a foglia verde" nonché di "ortaggi ricchi di carotenoidi quali i cavoli, i broccoli, gli spinaci, i peperoni e le carote". Bene anche tutti gli alimenti 'scrigno' di vitamina C (dal kiwi agli agrumi), insegna lo specialista, e di vitamina E (cereali e legumi). Via libera poi a fragole e mirtilli, come pure "al licopene di pomodori, albicocche e prugne".
Promossi infine cioccolato fondente e vino rosso (quest'ultimo "con moderazione", avverte Buratto), e "2-3 uova a settimana".

Bocciati invece "fumo e superalcolici", puntualizza. In particolare, il no alle sigarette è tassativo. Sia per il pesante carico di ossidanti e tossine che le 'bionde' portano con sé, sia per le ripercussioni a livello della circolazione sanguigna nei mini-vasi che irrorano la retina. "Molto utili poi alcuni pesci - continua Buratto - come il salmone e i crostacei ricchi di astaxantina, o aringhe e sgombri con i loro acidi grassi polinsaturi omega 3 e 6". Da limitare invece le proteine della carne, e negli over 50 anche l'apporto di zuccheri.

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Ma la lotta agli ossidanti non si gioca soltanto in cucina. "E' essenziale proteggere gli occhi dalla luce solare, il più potente ossidante che ci sia", ammonisce Buratto. Soprattutto in estate - al mare, ai monti e in città - ma anche d'inverno, specie sulla neve, è quindi "molto importante schermare gli occhi indossando un buon paio di occhiali da sole". Il cerchio della prevenzione si chiude infine sottoponendosi a controlli periodici dall'oculista. Per chi non presenta particolari problemi di salute che impongono visite più frequenti, il calendario ideale inizia con un check-up intorno ai tre anni di vita - suggerisce la Soi - per individuare eventuali difetti visivi da correggere subito con lenti opportune.
Il secondo controllo dovrebbe avvenire in età scolare, per evitare che qualche problema agli occhi comprometta il buon inserimento in classe e il rendimento sui banchi. Da adulti un appuntamento obbligato è verso i 40 anni, per gestire in tempo e al meglio un possibile glaucoma in fase iniziale. L'altra tappa fissa dall'oculista è a 65 anni, contro degenerazione maculare senile e cataratta, quindi le visite dovrebbero ripetersi ogni anno.

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