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Patto per la salute al rush finale: cure primarie e ticket le novità

Sanità pubblica Redazione DottNet | 18/06/2014 19:49

Dopo molti rinvii e un ritardo di oltre sei mesi, dovrebbe vedere la luce la prossima settimana il Patto per la Salute 2014-2016 che, conferma il ministro Beatrice Lorenzin, prevederà un intervento sule cure primarie e sui ticket per andare incontro alle "esigenze delle famiglie a basso reddito". Novità anche per le cliniche private.

"Due terzi del lavoro sono chiusi, l'altro terzo lo chiuderemo la prossima settimana", ha annunciato il ministro della Salute, presentando le linee programmatiche del documento in Commissione Affari Sociali della Camera.

 

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Cure primarie, prevenzione, riduzione delle prestazione inappropriate, riorganizzazione del sistema di governance, definizione di standard qualitativi, strutturali e tecnologici dell'assistenza ospedaliera: sono alcuni dei punti previsti nella della bozza del piano. Poche le novità in una fase in cui i cantieri sono ancora aperti e il dialogo politico ancora nel vivo. Tra le parole chiave, la 'razionalizzazione' della rete ospedaliera, in base alla quale il numero dei posti letto degli ospedali pubblici - come confermato anche dal ministro degli Affari Regionali, Maria Carmela Lanzetta, nel corso del question time alla Camera - passerà dall'attuale standard del 4 per 1000 abitanti al 3,7. Tra le decisioni anche quella di tagliare le convenzioni con le cliniche private dotate di un numero di posti letto inferiore a 60, che però potranno aggregarsi fra loro fino a raggiungere gli 80 posti letto.

 

Altra parola d'ordine è 'programmazione' in ambito territoriale, con il trasferimento di risorse dall'ospedale al territorio per assicurare quella continuità assistenziale che dovrebbe aiutare a diminuire gli accessi ai pronto soccorso e i ricoveri. Le risorse così risparmiate "saranno reinvestite per politiche sanitarie". Non sarà modificata nemmeno la quantità di gettito derivante dalla compartecipazione alla spesa pubblica attraverso i ticket. Tuttavia, come già annunciato, si lavora a una soluzione "che tenga conto, da una parte dell'invarianza di gettito, dall'altra del carico familiare e dell'attenzione alle nuove povertà". Con il Patto per la Salute arriverà inoltre un'accelerazione sull'assistenza penitenziaria. "Entro poche settimane, nella sede della Conferenza unificata, verrà approvato l'accordo sulle linee guida sull'assistenza sanitaria penitenziaria. Il documento è già in fase avanzata di istruttoria", ha assicurato il ministro che invoca, infine, 'semplificazione' per i piani di rientro, cui sono sottoposte molte regioni del Sud Italia e per i quali immagina "procedure meno burocratizzate".

 

A Lungotevere a Ripa, la 'full-immersion' di incontri 'politici' tra ministero della Salute, dell'Economia e una delegazione in rappresentanza delle Regioni, è proceduta per il terzo giorno consecutivo. Tuttavia le professionalità del settore sanitario lamentano la mancata consultazione. "Se Stato e Regioni non aprono linee di confronto con i professionisti - per Costantino Troise, segretario nazionale dell'Anaao-Assomed, sindacato dei medici e dirigenti sanitari - i risultati saranno prevedibilmente limitati ad un progetto contabile". Con il rischio "di rappresentare un'occasione perduta".

 

fonte: ansa

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