Era stato annunciato come il vanto della ricerca italiana. Ma del vaccino contro l'Aids si sono perse le tracce, pur essendo costato alle casse pubbliche 49 milioni di euro. Adesso è partita un'inchiesta dalla Commissione Sanità del Senato su una vicenda che mette ancora una volta nel mirino l'Iss.
"Che fine ha fatto il vaccino contro l'Aids? Quali i risultati ottenuti fino ad oggi dal 1998?". A 16 anni dall'avvio della sperimentazione, a chiedere di far chiarezza sulla sorte di quello che era stato pubblicizzato come l'orgoglio della ricerca italiana, sono stati oggi, in Commissione Sanità del Senato, Fernando Aiuti, professore emerito di Allergologia e Immunologia clinica all'Università La Sapienza di Roma, e Vittorio Agnoletto, già presidente della Lega Italiana per la Lotta contro l'Aids e autore del libro 'Aids, lo scandalo del Vaccino Italiano'. "Al 2014 - commenta Aiuti a margine dell'audizione - non abbiamo ancora un vaccino preventivo che abbia superato la fase I della sperimentazione. Per quanto riguarda quello terapeutico, abbiamo superato la fase II ma proporre, oggi, un vaccino del 1998 è come proporre un'auto del 1998". Nel 2005, ricorda Agnoletto, "l'Istituto Superiore di Sanità annunciò la conclusione positiva della fase I per il vaccino preventivo ma non seguì una fase II.
"Una vicenda che ha obiettivamente lati incomprensibili" quella del vaccino italiano anti-Aids, su cui "ritengo che adesso dovremmo andare avanti. Sentiremo l'Istituto Superiore di sanità e l'Agenzia regolatoria del Farmaco. Poi prenderemo una decisione su come procedere". A dirlo è il presidente della Commissione Sanità del Senato Emilia Grazia De Biasi (Pd) a margine dell'audizione di due esperti in materia, Fernando Aiuti, professore emerito di Allergologia e Immunologia clinica all'Università La Sapienza di Roma, e Vittorio Agnoletto, già presidente della Lega Italiana per la Lotta contro l'Aids e autore del libro 'Aids, lo scandalo del Vaccino Italiano'. "E' presto per dire quali provvedimenti prenderà la Commissione - precisa - se un'interrogazione o una vera e propria indagine conoscitiva". "Certo - aggiunge - gli elementi emersi oggi sollecitano nuove conoscenze perché pongono nuovi interrogativi, che è bene chiarire nell'interesse dei protagonisti di tutta questa vicenda". "Il nostro intento - conclude - in questo come in altri casi è 'deliberare in modo informato'. Quindi conoscere e capire prima di dare giudizi".
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