Più attenzione alla composizione dei farmaci generici e all'effetto del loro principio attivo. E' quanto AssoConsumatorItalia chiede al ministero del Welfare. Ricordando i benefici economici determinati dalla introduzione dei generici, l'associazione punta il dito sulla cosiddetta 'bioequivalenza'.
''Un farmaco generico - spiega in una nota - è bioequivalente quando il principio attivo in esso contenuto produce un effetto che non si discosta più del 20% dal farmaco di marca''. Secondo l'associazione, la possibilità che vengano venduti farmaci equivalenti di produttori diversi, con una diversa bioequivalenza, può però portare a ''rischi occulti'' per il dosaggio. ''Se oggi il farmacista dispensa al cittadino un generico con -20% di bioequivalenza e domani un generico con +20% di bioequivalenza - si precisa nella nota - si potrebbe determinare una variazione di dose quotidiana del medicinale pari al 40%''.
Via libera da Aifa, riduce i sintomi intestinali senza l'uso di steroidi
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La dose giornaliera del farmaco contro il diabete ha preservato la cognizione e ritardato il declino di alcuni tessuti
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