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Dalle staminali anche i nervi nuovi

Medicina Generale Redazione DottNet | 28/11/2008 15:58

Un biopolimero potrebbe fare da guida per la ricrescita dei nervi, indotta dall'utilizzo di cellule staminali. E' un progetto di ricerca che dà speranza a coloro che a causa di un incidente hanno perduto l'uso di uno o più arti e che entrerà nella sua fase II, clinica, a gennaio dopo aver superato la sperimentazione animale.

 E' uno dei progetti di punta dell'Istituto di Neurologia Sperimentale (Inspe) che, fondato nel 2005 al San Raffaele di Milano, entra oggi nella sua autentica fase operativa con l' inaugurazione di oltre 1.200 metri quadrati di laboratori interamente dedicati alla ricerca di base e clinica per la terapia di malattie neurologiche gravi, come sclerosi multipla, ictus, traumi spinali e neuropatie periferiche. ''Finora - spiega il direttore Giancarlo Comi, che e' anche responsabile del Dipartimento di Neurologia dell' istituto milanese - per cercar di far ricrescere il nervo spezzato si utilizzavano le vene che però hanno il difetto di essere vuote all'interno''. Il nuovo supporto, chiamato 'scaffold', e' un cilindretto di materiale biocompatibile (destinato a dissolversi), una sorta di bioplastica, attraverso cui gli scienziati cercheranno di far ricrescere il nervo utilizzando cellule staminali nervose con opportuni fattori di crescita.

''Siamo pronti a partire a gennaio con una ventina di pazienti'', dice Comi sottolineando che ''questo tipo di ricerca traslazionale, basata sul rapido trasferimento al letto del malato dei risultati della ricerca di base, è possibile solo perchè c'è un grande ospedale come il San Raffaele alle spalle dell'Inspe, che è diventato oggi, coi nuovi laboratori e oltre 100 fra ricercatori e medici, uno dei maggiori centri ricerca europei interamente dedicati alle Neuroscienze''.
Anche grandi case farmaceutiche guardano all'Inspe, come Merck-Serono, interessata a sviluppare un programma di ricerche comune dedicato allo sviluppo di nuove strategie terapeutiche per la sclerosi multipla.
All'interno dell'Inspe si studiano anche la neurobiologia e la neuroimmunologia. Tra i progetti più avanzati, quello che prevede l'utilizzo di cellule staminali del cervello e strumenti di terapia genica per rigenerare il tessuto nervoso quando e' colpito da malattie degenerative come sclerosi multipla, ictus cerebrale e traumi cerebrali e spinali accidentali. E' presente anche un laboratorio di Neurogenetica, dotato anche di una modernissima apparecchiatura per lo screening dell' intero genoma umano. Inoltre, grazie all'utilizzo di tecniche di risonanza magnetica funzionale si studiano in vivo le cause e i meccanismi alla base delle malattie neurologiche. Completano le attività di ricerca dell'Inspe due laboratori interamente dedicati alla ricerca di base che si occupano di studiare le interazioni tra assoni e glia, strutture fondamentali del cervello, i meccanismi molecolari che regolano la mielinizzazione nel sistema nervoso centrale e periferico e la genetica molecolare del comportamento.
 

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