Superata la maggiore età, i pazienti autistici diventano veri e propri ''fantasmi'' per il Servizio sanitario nazionale (Ssn).
Lo dicono gli esperti riuniti a Milano per il Congresso nazionale della Società italiana per la ricerca e la formazione sull'autismo (Sirfa), che chiedono al ministero del Welfare di attivare una rete di sostegno per questi pazienti dimenticati. ''La maggior parte degli psichiatri italiani - afferma Carlo Lenti, neuropsichiatra infantile dell'università di Milano e presidente della Sirfa - vede l'autismo come un disturbo dell'età pediatrica, e non come una malattia che accompagna il paziente per tutta la vita. Dopo i 18 anni, quando escono dalla neuropsichiatria infantile, gli autistici si perdono, vengono abbandonati a loro stessi e alle loro famiglie, o ricoverati in istituti''. La loro scomparsa dai servizi, aggiunge Francesco Barale, psichiatra dell'università di Pavia, ''è un grosso problema sociale: basti pensare che l'autismo colpisce da una a cinque persone ogni mille.
"Chiediamo il sostegno del Presidente Mattarella, per richiamare la cittadinanza. Sarebbe paradossale che le organizzazioni sindacali dovessero trovarsi a ragionare su un possibile sciopero contro i cittadini nella veste di pazienti"
"Per molti presidenti di Regione i medici di medicina generale dovrebbero diventare dipendenti del Servizio sanitario nazionale". "Mancano 4500 medici e 10mila infermieri"
Rea (Simg Lazio): “Tra le principali esigenze, è fondamentale l’inserimento di personale infermieristico e amministrativo. Come le farmacie dei servizi ricevono investimenti anche la Medicina Generale può moltiplicare le sue funzioni”
Questo codice, attualmente in vigore, limita fortemente la possibilità di dar seguito a uno sciopero vero ed efficace, ostacolando di fatto qualsiasi iniziativa
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