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Gli antidepressivi in gravidanza prossono provocare danni al feto

Farmaci Redazione DottNet | 03/09/2014 18:51

Prendere antidepressivi in gravidanza può provocare difetti alla nascita, complicazioni dopo il parto, ritardi nello sviluppo e iperattività: è questa la conclusione di uno studio della John Hopkins University, pubblicato sulla rivista April, che hanno analizzato donne che assumevano inibitori della serotonina.

Quella di prendere antidepressivi durante la gestazione è una pratica comune al 14% del donne negli Usa, tanto che la Food and drug administration (Fda), l'ente che regola farmaci e cibi, ha pubblicato un allerta su uno di questi farmaci, che può causare danni alla nascita. Ma molti medici ritengono che la depressione in gravidanza sia più pericolosa per madre e bambino di qualsiasi altro farmaco. Un approccio su cui ora si riversano molte critiche. I farmaci a base di serotonina attraversano la barriera della placenta, arrivando al feto.

E gli effetti a lungo termine sullo sviluppo del bambino sono preoccupanti, secondo questi tre nuovi studi. I ricercatori hanno collegato l'esposizione prenatale a questi farmaci ad un rischio doppio di sindrome da iperattività, minori capacità linguistiche a tre anni, e un aumento. Una vasta revisione di studi dell'ultimo anno e mezzo ha inoltre riscontrato che le donne sotto antidepressivo in gravidanza sono più a rischio di partorire pretermine, rispetto a quelle depresse che non prendono farmaci, e di dare alla luce bambini con difetti congeniti al cuore, piedi equini e ipertensione polmonare.

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