Troppi processi, tempi lunghissimi, migliaia di reati caduti in prescrizione per scadenza di termini, costi elevatissimi, 500 miliardi di euro, per assicurare le strutture pubbliche. E' da questo quadro che parte la richiesta dei medici di nuove norme sul rischio clinico, una richiesta che coincide con un progetto del governo di presentare presto nuove norme.
Il sottosegretario Ferruccio Fazio annuncia una ''depenalizzazione'' degli errori medici e poi spiega: ''vogliamo separare le responsabilità penali da quelle civili''. L'obiettivo e' quello di ottenere ''procedure piu' snelle e risarcimenti veloci'', oltre che una sperata riduzione dei costi per le assicurazioni da parte delle strutture. ''Il termine depenalizzazione in realtà è improprio poichè - ha spiegato - ciò che vogliamo fare è distinguere la responsabilità colposa penale da quella civile. E ciò non ha nulla a che vedere con i fatti della clinica Santa Rita di Milano che vanno puniti''. L'intenzione, ha aggiunto Fazio, è quella di accertare ''in modo efficace l'errore clinico e il nesso di causalità, vogliamo creare dei piani efficaci per censire, valutare gli errori veri e quelli presunti e cercare di prevenirli''. ''L'utile conseguenza - ha aggiunto Fazio - è quella di migliorare le politiche risarcitorie per i cittadini''. Una sorta di messa in ordine della materia che ora comporta, in costi assicurativi, un grave carico alle aziende sanitarie e ritardi per il risarcimento dei cittadini danneggiati. E la proposta che il governo ha intenzione di elaborare, ''già presente nel programma di governo da molto prima che accadessero i fatti di Milano'', va nella direzione, ha concluso Fazio, della proposta della Fnomceo che a Fiuggi ha proposto, per la colpa medica, un reato specifico del Codice penale.
"Chiediamo il sostegno del Presidente Mattarella, per richiamare la cittadinanza. Sarebbe paradossale che le organizzazioni sindacali dovessero trovarsi a ragionare su un possibile sciopero contro i cittadini nella veste di pazienti"
"Per molti presidenti di Regione i medici di medicina generale dovrebbero diventare dipendenti del Servizio sanitario nazionale". "Mancano 4500 medici e 10mila infermieri"
Rea (Simg Lazio): “Tra le principali esigenze, è fondamentale l’inserimento di personale infermieristico e amministrativo. Come le farmacie dei servizi ricevono investimenti anche la Medicina Generale può moltiplicare le sue funzioni”
Questo codice, attualmente in vigore, limita fortemente la possibilità di dar seguito a uno sciopero vero ed efficace, ostacolando di fatto qualsiasi iniziativa
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Questo codice, attualmente in vigore, limita fortemente la possibilità di dar seguito a uno sciopero vero ed efficace, ostacolando di fatto qualsiasi iniziativa
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