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Truffe, arresti per ricette false

Farmacia Redazione DottNet | 04/12/2008 21:33

Centinaia di ricette prescritte a pazienti del tutto ignari, cure di antibiotici imposte a chi non ne aveva alcun bisogno: la nuova truffa che colpisce la sanità italiana vede protagonisti medici, farmacisti, imprenditori del settore e informatori scientifici.

Una truffa con un giro d'affari da 10 milioni di euro e che conta 14 persone finite in carcere e 30 ai domiciliari. Per tutti l'accusa è di associazione a delinquere finalizzata alla truffa. I Nas di Roma, coordinati dalla Dda capitolina, hanno scoperchiato un nuovo vaso di Pandora in cui un'organizzazione per anni è riuscita a truffare il Servizio sanitario nazionale. Una ricettopoli che ha in un imprenditore napoletano, Tullio Raimondo Faiella di 48 anni, il grande manovratore e in un esercito di informatori scientifici le pedine pronte a corrompere medici e farmacisti pur di far lievitare le vendite dei farmaci distribuiti dalla Ts, azienda che fa capo a Faiella. Un sistema ben oleato con ramificazioni, oltre che a Roma e nel Lazio, anche in Campania, Abruzzo, Sicilia e Sardegna.

Un meccanismo in cui nulla era lasciato al caso: l'organizzazione poteva contare anche su una decina di prostitute, gestite da una maitresse romana, le cui prestazioni sessuali venivano offerte come ricompensa per il buon esito degli affari illeciti. Si davano appuntamento in tre alberghi sparsi nel centro sud (L'Aquila, Napoli e Cagliari) e dopo gli incontri, medici e farmacisti commentavano al telefono le prestazioni offerte dalle ragazze, tutte italiane e colombiane. Ma i ''metodi di pagamento'' non erano solo in sesso: ai professionisti veniva assicurata una percentuale del 5% sul prezzo dei farmaci prescritti.

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Farmaci che una volta comprati venivano gettati nei cassonetti perchè il guadagno avveniva esclusivamente dal vertiginoso aumento della vendita dei prodotti. L'organizzazione aveva a Roma una delle sue basi operative più attive. Tre i titolari delle farmacie arrestati dai carabinieri e molti i lucchetti apposti ad esercizi commerciali nel cuore della Capitale, comprese una farmacia in via del Corso e una di fronte a Palazzo Madama. ''Chi ha sbagliato verrà espulso dall'Ordine - ha affermato il presidente dei farmacisti di Roma, Emilio Croce - ma servono più controlli''. Secondo Farmaindustria ''con un'attività ispettiva attenta e diffusa sul territorio, in tutti i comparti della Sanità, sarà possibile, contrastare efficacemente azioni criminose in un'area così complessa e delicata quale è quella della Salute''. Per il sottosegretario alla Salute, Ferruccio Fazio, è necessario ''perseguire i colpevoli e salvaguardare la reputazione di tutti i professionisti, medici e farmacisti, impegnati quotidianamente per salvaguardare la salute dei cittadini''.

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