Mal pagati e sempre più in difficoltà nel trovare lavoro, i dentisti italiani neolaureati sono ben lontani dallo stereotipo del 'professionista benestante'. A un anno dalla laurea, quasi il 40%, praticamente due su cinque, non trova un posto regolare e lavora con contratti precari (26,4%) o in nero (9,4%).
Una situazione che peggiora di anno in anno, considerando che il tasso di occupazione tra i neolaureati è sceso dal 2012 al 2013 di ben 7 punti percentuali, passando dal 70,1% al 63,1%. E' quanto emerge dal Secondo Rapporto Eures-Cao (Commissione albo odontoiatri) su "Le sfide della crisi alla Professione Odontoiatrica, tra qualità delle prestazioni e distorsioni di mercato", presentato a Roma. "Il sistema mostra una crescente difficoltà ad assorbire l'offerta di professionisti, spianando la strada a quell'abusivismo che toglie futuro ai giovani e inquina la concorrenza", commenta il presidente della Cao nazionale, Giuseppe Renzo. Oltre a trovare lavoro con difficoltà, inoltre, i dentisti neolaureati guadagnano sempre meno.
"Lungi dallo stereotipo del dentista benestante - aggiunge Renzo - quello delle giovani generazioni sempre più spesso trova posto in grandi centri ed è sottopagato, con stipendi di 600 o 800 euro al mese e in nero. Ci arrivano sempre più avanti con l'età". Si laureano infatti in ritardo rispetto all'Europa: in base al vecchio Ordinamento che prevede una durata di 5 anni, l'età media era di 26,5 anni, ma diventeranno quasi 28 con il nuovo ordinamento in vigore da quest'anno
fonte: cao
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