"L'ennesima presa in giro" da parte di "una classe politica sempre e comunque asservita alle lobby." Così l'Anpi, l'Associazione nazionale delle parafarmacie italiane, definisce il ddl Concorrenza approvato venerdì scorso dal Governo senza la previsione dell'estensione della vendita dei farmaci di classe C con ricetta a esercizi di vicinato e corner GDO abilitati alla vendita di medicinali.
La sigla delle parafarmacie, in una nota pubblicata sul suo sito, esprime critiche durissime al governo "del rottamatore Renzi", accusato di essersi dimostrato ancora una volta "forte con i deboli (lavoratori, pensionati e oggi le parafarmacie) mentre piega la testa di fronte alla forza delle lobby. Solo che in questo caso invece della lobby dei titolari di farmacia, ha scelto la lobby del capitale: GDO e grandi gruppi del farmaco."
Secondo l'Anpi, anche Federfarma - colpevole di "guardare il dito mentre gli soffiavano la farmacia" - va inserita nell'elenco dei "bastonati" dal ddl Concorrenza: "Come sempre, prima o poi si scopre che c’è qualcuno più forte di noi.
L'Anpi non risparmia un pesante rilievo alla Fofi, "che ha sempre osteggiato la parafarmacia dei giovani farmacisti. Da domani dovrà preoccuparsi per la sorte degli 11.000 farmacisti delle parafarmacie e per migliaia di farmacisti delle piccole farmacie", ma la sigla delle parafarmacie non può ovviamente disconoscere che il ddl Concorrenza, nella sua attuale formulazione, è soprattutto una mazzata per le parafarmacie: "A questo punto una cosa è certa" si legge nella nota Anpi "il futuro delle parafarmacie è segnato, con esse vanno a farsi benedire investimenti e lavoro per 11.000 farmacisti. Inutile prenderci in giro, con l’ingresso del capitale nelle farmacie sarà impossibile concorrere con colossi che monopolizzeranno il mercato della distribuzione del farmaco e del parafarmaco."
fonte: ass.parafarmacie
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