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Meningioma del tubercolo della sella e compressione del nervo ottico

Oculistica Medical Information Dottnet | 02/03/2015 11:33

La compressione del nervo ottico nei pazienti affetti da tumore soprasellare è una condizione patologica conosciuta, ma raramente descritta.

Il team di ricercatori del dipartimento di neurochirurgia dell’Università di Medicina a Gerusalemme, ha condotto uno studio su un caso unico e ben documentato di strangolamento vascolare sul segmento A1 dell’arteria celebrale anteriore in una paziente affetta da meningioma del tubercolo della sella turcica. La paziente presentava un deterioramento visivo progressivo. Dopo l’operazione, si è manifestata l’immediata risoluzione del deficit visivo.

La paziente si è presentata al Dipartimento di Neurochirurgia per il deterioramento progressivo della funzione visiva nell’occhio sinistro manifestatosi 3-4 mesi prima. Esami seriali sul campo visivo con stimolo visivo hanno mostrato una perdita di tre quadranti nell’occhio sinistro, lasciando solo il quadrante sopranasale a mostrare un buon grado di conservazione. Il campo visivo dell’occhio destro era completo, suggerendo una neuropatia ottica nell’occhio sinistro.

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Il soggetto è stato sottoposto ad una craniotomia del lato sinistro. Il tumore è stato decompresso internamente, e rilascio dell’arteria del complesso comunicante anteriore. Al momento della rimozione del tumore, il nervo si è liberato della pressione, mostrando una chiara impressione del segmento A1. Il cristalloide e il tumore sono stati poi completamente rimossi, e l’apparato visivo decompresso. La paziente ha mostrato elevata aderenza terapeutica, ed è stata dimessa una settimana dopo l’intervento.

Una valutazione neuroftalmologica è stata effettuata 7 giorni dopo la procedura chirurgica, rivelando un miglioramento dell’acutezza dello 0.8 in entrambi gli occhi senza alcun difetto pupillare afferente. L’esame del fondo dell’occhio destro ha rivelato un disco rosa in apparenza normale, mentre nell’occhio sinistro si è manifestato un pallore del settore temporale del disco ottico.

Il campo visivo destro si è mostrato normale, mentre nel campo visivo sinistro sono emersi uno scotoma e depressione generalizzata.

Un esame aggiuntivo effettuato 10 mesi dopo l’operazione, ha mostrato un campo visivo destro normale ed uno scotoma solitario paracentrale nel campo visivo sinistro. Non è stata riscontrata alcuna presenza di tumore nell’imaging a risonanza magnetica effettuato nei 6 mesi successivi all’intervento.

In conclusione, lo strangolamento del nervo vascolare dovrebbe essere tenuto in considerazione nella diagnosi di un progressivo e/o grave deterioramento del campo visivo nei pazienti affetti da tumori vicini all’apparato ottico.

Per un approfondimento sul caso presentato, leggi qui: Optic Nerve Vascular Compression in a Patient with a Tuberculum Sellae Meningioma

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